La febbre gialla è una malattia provocata da un virus appartenente al genere Flavivirus, che colpisce principalmente gli esseri umani e le scimmie e si trasmette attraverso la puntura di zanzare Aedes e Haemogogus, in grado di riprodursi in ambiente urbano, nei pressi delle abitazioni, nelle foreste e nelle giungle.
La fase acuta iniziale della malattia è caratterizzata da sintomi quali febbre, cefalea, dolori muscolari e alla schiena, brividi, assenza di appetito, nausea e vomito, con la maggior parte dei pazienti che mostra un miglioramento nell’arco di pochi giorni. Circa il 15% dei malati affetti da febbre gialla, invece, evolve in una fase definita “tossica” entro 24 ore dalla remissione iniziale, contraddistinta da febbre alta, itterizia, dolori addominali associati a vomito e deterioramento delle funzioni renali. Possono verificarsi sanguinamento dalla bocca, naso, occhi e stomaco, e comparsa di sangue nel vomito e nelle feci.
Dove si verifica la febbre gialla
La febbre gialla è presente in 29 paesi dell’Africa Sub-Sahariana (Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi, Cameroon, Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Guinea equatoriale, Liberia, Nigeria, Repubblica centrafricana, Senegal, Sierra Leone, Sud Sudan, Togo, Uganda, mentre in Chad, Etiopia, Kenya, Mali, Mauritania, Niger, Repubblica democratica del Congo, Sudan il rischio di trasmissione è limitato ad alcune aree) e in 13 paesi dell’America Latina (Guyana, Guyana francese, Suriname, Paraguay, mentre in Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Panama, Perù, Trinidad e Tobago, Venezuela il rischio di trasmissione è limitato ad alcune aree). Il numero dei paesi è aggiornato a giugno 2016. Circa il 90% dei casi segnalati ogni anno si verifica nell’Africa Sub-Sahariana.
Il sito del Ministero della Salute riporta che “occasionalmente, viaggiatori infetti provenienti da aree dove esiste la febbre gialla hanno esportato casi in paesi indenni, tuttavia la malattia può solo diffondersi facilmente se in quel paese esistono le specie di zanzara capaci di trasmetterla, se esistono specifiche condizioni climatiche e se sono presenti gli animali serbatoio necessari a mantenerla”. E ancora, si legge, “la trasmissione può avvenire ad altitudini fino a 2300 metri nelle Americhe e ad altitudini ancora maggiori in Africa. I paesi o le aree dove il virus della febbre gialla è presente eccedono di gran lunga quelle riportate ufficialmente”.
La diagnosi di febbre gialla
Diagnosticare la febbre gialla è complicato - in particolar modo nelle fasi iniziali - poiché la sintomatologia può trarre in inganno ed essere confusa con altre malattie comuni (dalla malaria alla dengue, dalla leptospirosi alla malattia da virus Zika) o con avvelenamenti. I medici possono avere difficoltà ad effettuare una diagnosi di febbre gialla esclusivamente sulla base di sintomi clinici, soprattutto se operano in un’area dove sono presenti, nell’arco dello stesso periodo, molte di queste malattie. Per confermare una diagnosi di caso sospetto di febbre gialla occorre effettuare una serie di test di laboratorio.
Vaccinazione e controllo per prevenire la malattia
È possibile prevenire la febbre gialla? La risposta è sì: la febbre gialla può essere prevenuta attraverso la vaccinazione e il controllo delle zanzare. Il vaccino della febbre gialla è sicuro ed economico ed una singola dose garantisce un’immunità contro la malattia che dura per tutta la vita. È raccomandato come misura preventiva per i viaggiatori e per chi risiede in paesi endemici.
In parallelo, il controllo delle zanzare, che comprende l’eliminazione dei siti dove le zanzare possono riprodursi e l’uccisione sia delle zanzare adulte sia delle larve ricorrendo a insetticidi, è fondamentale nelle situazioni in cui la copertura vaccinale è bassa o il vaccino non è subito disponibile.