Sono ancora poche e non ben documentate le evidenze che dimostrino che un intervento farmacologica inteso a correggere l’iperomocisteinemia sia di beneficio al fine di una riduzione del rischio cardiovascolare. Il suo valore non è particolarmente alto. La inviterei ad intervenire in maniera decisa su altri fattori di rischio, qualora ve ne fossero, in cui il vantaggio è certamente dimostrato: diabete, ipertensione, iperlipidemia, fumo, obesità, sedentarietà…