Analgesia intrapartum

Gentile signora, intanto ci scusi per il forte ritardo nella risposta legato a disguidi tecnici. I rischi dell'epidurale per l'analgesia intrapartum sono innanzi tutto quelli anestesiologici legati all'utilizzo di farmaci che possono, in soggetti predisposti, determinare fenomeni allergici o reazioni avverse (ipotensione per esempio) ed alla tecnica (introduzione di un ago e quindi di un sottile catetere nello spazio epidurale con possibilità di sanguinamento, formazione di ematomi o infezioni). Per questo malattie della coagulazione, allergia ai farmaci utilizzati, gravi patologie discali della colonna vertebrale, scoliosi, emicrania o cefalea ricorrente costituiscono altrettante controindicazioni assolute o relative. I rischi ostetrici sono invece genericamente legati alla possibile insorgenza di distocie, cioè di difficoltà nel periodo espulsivo, al momento della fuoriuscita del feto. Questo perchè vi può essere una minore percezione dello stimolo fisiologico alla spinta, di importanza fondamentale in questa fase per un fisiologico espletamento del parto. Si può concludere tuttavia che complessivamente i rischi materni e fetali sono piuttosto bassi e che questa può essere oggi considerata una tecnica sicura ed affidabile. Nella nostra U.O. per difficoltà organizzative non si effettua al momento l'analgesia intrapartum. Risposta a cura del Dott. Francesco Guida, Dirigente Medico U.O.C. Ginecologia e Ostetricia A.O.R.N. "A. Cardarelli" - Napoli