gentile dottore,
a metà giugno a mia madre le è stato diagnosticato un adenocarcinoma al retto, a seguito della
TAC e della
Colonscopia.
Detto tumore è di circa 6-7 cm. e, come da TAC, privo di
Metastasi, infatti sulla cartella clinica c'è scritto che è vegetativo e che non ha toccato alcun organo (a detta dei medici la TAC è ottima, come peraltro le analisi del sangue, inoltre mia madre non soffre di alcun dolore).
Adesso mia madre sta effettuando un ciclo di chemioterapie 1 volta la settimana e di radioterapie 5 volte la settinama (in tutto dovrebbe fare 28 radioterapie) fino alla fine di settembre e poi verrà operata. Tutto questo al fine di ridurre la massa e di evitare il sacchetto per tutta la vita, infatti i medici le hanno detto che se tutto andrà per il meglio, il sacchetto le verrà rimesso dentro con una seconda operazione.
I primi di ottobre le verrà fatta nuovamente la TAC per vedere se la massa tumorale si sia ridotta e verrà operata.
Ora vorrei che chiarisse alcuni miei dubbi: Vorrei sapere se la TAC risponde a verità o se potrebbero esserci delle brutte sorprese al momento dell'operazione;
se è giusto che sia sottoposta alla chemio e alla radio prima dell'operazione;
quante sono le probabilità che queste terapie riducano la massa tumorale;
se mentre sta effettuando questi cicli di terapie (della durata di 1 mese e 1/2 circa) possa esserci la possibilità che questo male faccia metastasi;
e se mia madre potrò godermela ancora per molto tempo, questa è la cosa più importante.
Mi hanno detto che con questi tumori la maggior parte delle persone ci va avanti una vita.
Resto in attesa di una vostra gentile risposta, e colgo l'occasione per ringraziarvi di cuore per la vostra professione e per tutte le vite disperate che salvate.- Laura