Sua madre è stata trattata praticamente con tutte le classi di farmaci anti-ipertensivi :ACE inibitori, antagonisti dell’angiotensina, beta-bloccanti, diuretici e calcio-antagonisti (forse l’unica classe non utilizzata è l’alfa-bloccante con farmaci come la doxazosina). In genere si ottiene un buon risultato dalla combinazione di più farmaci, alle dosi ottimali, e ben distribuiti nell’arco delle 24 ore per cercare di coprire le ore della giornata in cui si rilevano i più elevati valori pressori. Il prescritto trattamento con dilatrend può contribuire all’ottimale controllo pressorio ed è indicato anche in assenza di “tachicardia” . Inltre potrebbe ridurre gli effetti collaterali negativi sulla frequenza cardiaca, provocati dalla lercanidipina (Zanidip). In definitiva appare razionale una terapia con beta-bloccante (dilatrend) e calcio-antagonista (zanidip) la mattina, inibitore dell’angiotensina associato al diuretico il pomeriggio (co-aprovel) e la seconda dose di beta-bloccante la sera . Le dosi dovrebbero essere incrementate in base alla risposta e/o agli effetti collaterali sino alla dose massima di 25 mg x 2 di dilatrend, 20 mg di zanidip, 300 mg /25 mg di coaprovel. Ovviamente la terapia farmacologica deve essere accompagnata da una strettissima dieta iposodica, dalla riduzione del peso corporeo e dalla eventuale sospensione del fumo e liquirizia.