Vi scrivo perchè sto cercando risposte ad una situazione che, ormai, pare sfociata in una separazione, e vorrei capire come e se sia possibile capire qualcosa, o se resti qualche tentativo da fare per sanare la questione. Mi presento: sono Fabrizio, 36 anni, laureato, con un$ottima situazione economica. Circa due anni e mezzo fa ho sposato Alessandra, avvocato, 34 anni, proveniente da una famiglia molto agiata. Al contrario, io provengo da una famiglia $disastrata$ (i miei sono divorziati, le mie due sorelle non hanno mai finito le superiori e, per quanto vivano da sole da ormai 12 anni, dipendono ancora economicamente da mia madre e da me). Per reazione a questa situazione famigliare, ho sviluppato un carattere duro, decisionista, che mi ha molto aiutato sul lavoro. Ho ottime relazioni personali, amici fidati sui quali ho sempre potuto contare (ricambiati) e con i quali ho rapporti splendidi.
I problemi cominciano subito dopo il matrimonio: ci siamo sposati un anno dopo esserci conosciuti, felici, ma non è durato molto. Io ho già avuto una relazione molto lunga con 3 anni di convivenza, e fin dall$inizio del matrimonio ho cercato di applicare quanto imparato: tolleranza, disponibilità, cercando però di non appiattirmi sui suoi bisogni. Invece mia moglie ha subito preteso obbedienza cieca: il matrimonio sembra fatto per soddisfare solo i suoi desideri. Pur dicendo di amarmi e ammirarmi, non perdeva occasione, nè in privato nè in pubblico, per criticarmi aspramente (al limite dell$umiliazione), magari prendendo come pretesto il fatto che non stendessi bene i panni (già, aiuto in casa, faccio il bucato, stendo, metto a posto, ed oltre a questo abbiamo anche una donna di servizio). In breve tempo, sono diventato l$origine di tutti i mali: se pioveva, la sua vita con me faceva schifo (il giorno dopo e quello prima era bellissima), se litigava con suo fratello , la sua vita con me faceva schifo. Insomma, perfetto candidato al ruolo di Capro Espiatorio (altro che Malaussene!). Mal sopportava che amassi scegliere le amicizie, che cercassi sempre di instaurare rapporti diretti con le persone (non parlare di politica con loro perchè sono di destra e non ci vorranno più frequentare, ne ho parlato e siamo diventati grandi amici). Lamentava di non viaggiare mai (in due anni e mezzo, Messico, Maldive, Croazia, Parigi, Toscana, Sicilia, per non parlare dei week end sulle Dolomiti o in Liguria dove vive mia madre), di essere una schiava, che io avevo deluso le sue aspettative. Tutto questo dapprima succedeva solo intorno al periodo dell$ovulazione, poi è diventato una costante. Per un giorno di buon umore (giorni splendidi!), dieci giorni di capricci,
Depressione, tristezza, che lei diceva non causati da me ("tu mi porti in palmo di mano") ma che rivolgeva contro di me ("la mia vita è grigia, sarei più felice da sola"). Questo stillicidio mi ha portato a modificare il mio carattere, non prendo più decisioni per evitare polemiche, sono sempre teso (il lavoro è diventato distensione, se lei arriva a casa e mi trova disteso a leggere il giornale, si arrabbia).
Ieri, infine, tornando dalla montagna, dopo aver passato due giorni a sciare, mi ha rimproverato perchè ho ascoltato gli ultimi 15 (quindici) minuti di $Tutto il
Calcio minuto per minuto$ (sono interista, indice di tendenza all$autoflagellazione) mentre lei dormiva. Mi avevi promesso che non l$avresti mai fatto! 15 minuti in due anni e mezzo, guidando da solo mentre lei dormiva!!! Ho sfondato il parabrezza con un pugno, e, arrivato a casa, ho preparato le valige. Sono venuti i suoi, i quali sostengono che non si può andare avanti così (logico) e volevano che mi trasferissi a casa loro in attesa di un$altra sistemazione. Alla fine è andata via lei.
Ora mi manca, ma, se devo essere sincero, sono sollevato perchè la situazione era veramente diventata insostenibile. Sono io che sono troppo duro, o lei ha qualche problema?
Grazie.
Fabrizio