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Esperto Risponde

Desidero sottoporvi il mio problema a cui esimi

Desidero sottoporVi il mio problema a cui esimi professori non hanno saputo dare una risposta:
A maggio del 2004 ho subito intervento di valvuloplastica per prolasso alla mitrale (inserzione di anello Sovering). Il post intervento è stato complicato da FA risoltasi con cardioversione elettrica prima della dimisisone. Terapia Anticoagulante con Coumadin per 3 mesi. Allo scadere dei tre mesi ho avuto ischemia cerebrale (documentata con RMN) manifestatasi con disturbi alla vista (vedevo solo le parti centrali degli oggetti) durati per circa due ore. Fortunatamente l'attacco non mi ha lasciato deficit neurologici. Ecodoppler transtoracico, ECG ai vasi epiaortici hanno evidenziato una situazione del tutto regolare.
Siccome continuavo ad avere capogiri nonostante la terapia anticoagulante, ho effettuato eco transesofageo che ha evidenziato formazione di coaguli/filamenti sulla valvola vicino all'anello. Il cardiochirurgo incredulo disse che non gli era mai capitato un caso del genere. Mi ha ricoverato in ospedale e per un mese sono stato in cura con flebo di Eparina. Tutti gli esami del sangue compreso anticorpi sono nella norma (Lupus, ENA, C3, C4, tranne bassa positività a ANA). Dopo la terapia con Eparina ho rifatto la transesofagea e queste formazioni si sono notevolmente ridotte (ne rimane una da 0,8 x 1 mm). Attualmente sono in terapia con TIKLID e SINTROM, e mi sento bene, ho qualche problema di respirazione dopo aver fatto due piani di scale (mi manca un po' il fiato, cosa che non mi succedeva prima dell'intervento). Desidererei avere una Vs. opinione su quanto mi è successo e se davvero non esistono altri casi simili al mio che magari si sono risolti con il tempo- Devo dire che non vorrei continuare la terapia anticoagulante per tutta la vita. Ringrazio infinitamente per l'attenzione che vorrete dedicarmi e saluto cordialmente, Riccardo.
Risposta del medico
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Sasi simili – se pure raramente – si sono già verificati, anche se solitamente su protesi meccaniche e non dopo valvuloplastica, come nel suo caso. Purtroppo la risoluzione del trombo è spesso molto lenta, ma con una terapia anticoagulante “aggressiva” (come quella che ha in corso, con antiaggregante + anticoagulante, mantenendo l’INR intorno a 3) dovrebbe avvenire. L’alternativa è un reintervento chirurgico, per “ripulire” o sostituire la valvola, ma visto che è iniziato un processo di riduzione dei trombi conviene insistere con i farmaci. Si accerti che lo studio degli esami per la coagulazione sia stato completo.
Risposto il: 20 Gennaio 2005