Gentili medici,
sono una ragazza di 26 anni sposata da circa 2 anni. All’età di 18 anni ho sofferto di ansia generalizzata e attacchi di panico. Ho imparato a gestire il tutto grazie ad alcune sedute psicologiche, anche se nelle situazioni di forte tensione emotiva, continuo a mostrare sintomi ansiosi. Circa un mese fa mi è capitato per due notti di non chiudere occhio. Mi succedeva che, come entravo in dormiveglia, mi svegliavo di colpo come se avessi paura di addormentarmi,e questa situazione, mi ha impedito di chiudere occhio fino al mattino alle 6 crollando poi dalla stanchezza. Questa situazione si è poi ripresentata un altra volta dopo due settimane.
Non avendo mai sofferto di insonnia, ho cominciato ad entrate in un profondo stato di angoscia quasi depressivo al calare della sera, temendo la ricomparsa di questi sintomi. Nel frattempo ho cominciato a prendere 3 gocce di melatonina alla sera, e 40 gocce di un rimedio omeopatico chiamato R14 prescrittomi dal medico. La situazione attuale è che ,a seguito dell’ultima notte passata in bianco, ho sempre dormito ma facendo molti sogni e svegliandomi molte volte durante la notte, con la paura di non essermi mai addormentata,anche se in realtà poi mi riaddormento quasi subito. Quindi alla fine risulta un sonno agitato che non mi fa sentire ristorata e riposata il giorno dopo. Concludo dicendo che ho sempre avuto orari regolari di sonno, tranne subito dopo il matrimonio che ho leggermente modificato la mia routine. Ho fatto qualche seduta psicologica ,ma non mi ha aiutato molto e sono contraria a prendere farmaci come exotan e cose simili. Pensate comunque che possa uscirmene da questa fastidiosa situazione? Se si, come? Ringrazio anticipatamente della risposta!
Salve,
una qualsiasi situazione esterna o interna attivante il sistema neurovegetativo (o i sintomi di una malattia organica) viene mal interpretata dal soggetto come attuale e pericolosa per la sopravvivenza del Sé somatico o mentale, di fronte alla quale il soggetto ritiene di avere scarso potere di controllo e quindi di fronteggiamento. Tempestivamente avviene uno scivolamento dell’attenzione verso gli stati interni somatici ed emotivi.
Gli stimoli esterni, ma soprattutto interni, verranno selettivamente selezionati secondo il focus attentivo del disturbo e selettivamente interpretati. Ogni variazione dell’equilibrio viene interpretato come catastrofico e minaccioso per la propria sopravvivenza. L’apprensione ansiosa correlata al sonno che aumenta viene interpretata come ragionevole prova della reale esistenza del pericolo. Dalla memoria vengono selettivamente ricavate sensazione di paura di non dormire. La catastrofica e unidirezionale interpretazione degli eventi di dubbio significato completa il quadro e intensifica ulteriormente l’ansia da addormentamento.
Gli stessi sintomi d’ansia di paura di non dormire vengono interpretati in modo catastrofico e portano l’individuo a preoccuparsi delle proprie sensazioni. L’individuo cercherà di esercitare un controllo sulla propria situazione ansiosa e paura correlata al sonno con meccanismi di rimuginio di tutte le situazioni che possano far pensare al risorgere della percezione di quel terribile evento. I meccanismi di rimuginare sul problema rappresentano l’illusoria risposta comportamentale e cognitiva (illusione di poter esercitare un controllo sul Sé fisico e sull’accadimento degli eventi) di un individuo terrorizzato dal pericolo di passare la notte in bianco. L’attenzione sempre maggiore agli stati interni fa si che più nessuna esperienza disconfirmatoria possa intaccare questa illusione e mettere in crisi il sistema.
Tutta l’energia psichica del soggetto viene spesa nell’apprensione ansiosa e nel vigile timore (paura della paura di non dormire) che la percezione di quel terribile pericolo si ripresenti. La dolorosa spirale, senza via d’uscita, conduce il soggetto ad una depressione secondaria. Consiglio terapia cognitivo comportamentale e tecniche EMDR. Saluti