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Esperto Risponde

Intolleranza al glutine

Buongiorno, scrivo per avere un altro parere medico. Tre anni fa a seguito di una scoperta casuale ho capito che il glutine mi creava diversi problemi gastrointestinali: bruciore di stomaco, gonfiore, diarrea, crampi addominali molto intensi. Li avevo sempre associati a un generico “intestino irritabile”, mi riempivo di farmaci per il bruciore di stomaco e per i crampi e andavo avanti così. Eliminando il glutine la sensazione era quella di rinascita e quindi mi sono rivolta a un gastroenterologo per capire come muovermi e approfondire la questione. Il gastroenterologo però mi ha accusato di voler avere solo una scusa per fare "la dieta" e non mi ha dato retta. Così alla ricerca del benessere ho spontaneamente smesso di mangiare con glutine.
Gli esami degli anticorpi risultavano negativi, ma mi sono stati prescritti quando ormai avevo smesso di mangiare con glutine.

Questa estate ho voluto approfondire la faccenda e ho ricominciato a mangiare con glutine almeno una porzione da 100 gr. al giorno. I sintomi sono nuovamente tutti tornati con grave disagio nel vivere la vita di tutti i giorni. Mi sono rivolta ad un altro gastroenterologo che mi ha consigliato di effettuare una biopsia dopo un periodo di dieta con glutine. Ho ricominciato a mangiare con glutine il 17 di agosto 2016 e il 9 gennaio 2017 ho fatto la biopsia.
Questi sono i risultati: n.2 lembi di mucosa gastrica di tipo antrale/antrale misto. Infiltrato infiammatorio acuto/cronico di grado lieve, focale, senza componente follicolare. Infiltrazione dell'epitelio ghiandolare da parte di granulociti e/o linfociti. Metaplasia intestinale: non evidente. Atrofia ghiandolare non evidente. Numero biopsie: 4 orientamento: corretto architettura: con villi, villi: normali, rapporto villi/cripte 3/1, enterociti: normali, brush border: normale, linfociti intraepiteliali: lieve e focale incremento di linfociti cd3 positivi, cripte: normali, numero di mitosi nelle cripte: normali, lamina propria: aumento dei linfociti, aumento delle plasmacellule di grado lieve. Gastrite cronica, attiva in sede antrale e antrale mista, assenza di elementi compatibili con Helicobacter pylori Lembi di mucosa duodenale con villi con normale morfologia e lieve e focale incremento intraepilteliale di linfociti cd3 (quadro morfologico in accordo con il tipo I di Marsh sec. Oberhuber).

Il mio dubbio è: la dieta glutinosa non è stata sufficientemente lunga e quindi non è uscito un quadro compatibile con la celiachia? È possibile che un quadro Marsh di tipo I non sia considerato sufficiente per accedere alle agevolazioni nella dieta? Il mio destino è comunque quello di mangiare senza glutine, ma farlo senza buoni è davvero molto costoso. Soffro inoltre di Tiroidite di Hashimoto in trattamento con tiroide ibsa. Ringraziando anticipatamente per le risposte, porgo distinti saluti

Risposta del medico
Specialista in Gastroenterologia e Ecografia

Il quadro che descrive è in effetti attualmente classificabile come celiachia con lesione di tipo 1 o infiltrativa sec Marsh-Oberhuber, cioè al primo livello, il più basso.
Clinicamente la diagnosi sarebbe già suggestiva per celiachia, anche se gli esami di laboratorio non deporrebbero. È probabile che la dieta aglutinata fino a pochi mesi prima abbia influito in positivo anche sulla lesione istologica a livello enterico oltreché sulla sintomatologia (infatti stava bene prima di riprendere la dieta glutinata) determinandone perciò il grado attuale.

È possibile, a mio avviso, che un periodo più prolungato di presenza di glutine nella dieta porti alla fine ad una lesione di grado più elevato di celiachia, e a netta positività degli esami di laboratorio. Sarebbe utile anche la ricerca genetica dell'aplotipo HLA DQ2/DQ8. Ma potrebbe trattarsi anche di una forma di celiachia cosiddetta non classica (o atipica), con sintomi che spesso passano per colon irritabile, senza chiari segni di malassorbimento, e spesso associata alla tiroidite cronica o altre malattie autoimmuni. Ma sempre celiachia è, e trova giovamento dall'esclusione del glutine nella dieta. Comunque varie sono le forme di celiachia, il campo è complesso, esiste anche la gluten sensitivity senza celiachia. Occorre seguire bene il quadro. Cari saluti

Risposto il: 25 Gennaio 2017