Salve dottori, mi è stato “diagnosticato” dopo una notte in ospedale con forti dolori addominali (eco addome non ha riscontrato nulla) il colon irritabile. Associato alle chiazze pruriginose che ad alternanza si presentano su varie parti del corpo, al gonfiore addominale, alla diarrea alternata a stitichezza, flatulenze sgradevolissime e costante sensazione di aria nella pancia, mi è stato consigliato un test per le intolleranze (loro sospettano il glutine). Ho così eliminato il glutine da 10 giorni e mi sento un’altra persona. Sono andati via stanchezza, pesantezza e intorpidimento degli arti nonché i dolori addominali che mi hanno perseguitata fino al “consiglio” dei dottori. Ora quello che volevo chiedere è, data l’emergenza coronavirus devo attendere per fare i test per intolleranze alimentari, può essere che la mia vita gluten-free possa portare ad un falso negativo negli esami del sangue? Devo reintrodurlo per avere un esito certo? E se si, quanto tempo prima dell’esame devo iniziare a mangiare il glutine?
È necessario fare gli esami mentre si è a dieta normale , cioè contenente normalmente glutine, per una più obiettiva valutazione. Togliere il glutine prima degli esami e della eventuale biopsia perendoscopica può determinare risultati falsi negativi. Intanto , mentre riprende e mantiene la dieta normale, potrebbe fare la ricerca genetica.