Per chi come me è convinto che tutte le attività intellettuali, comprese emozioni e comportamenti, siano prodotte e regolate nel sistema nervoso non vi è alcun dubbio che anche i disordini dell'alimentazione e dei consumi voluttuari siano "neurologici". Ma se lei intende per "neurologico" qualcosa di specificamente connesso ad una lesione della materia nervosa, allora bisognerebbe prima chiedersi di quale lesione si sospetta l'esistenza. Si rischia di entrare in un vortice di paure e "alienazioni": da qualche parte (internet, in primis, naturalmente) potrebbe anche apprendere che un tumore cerebrale può indurre comportamenti abnormi anche sul piano delle abitudini alimentari, e allora pretenderà che il suo medico le prescriva quanto prima una super risonanza magnetica che diventerà inesorabilmente il primo passo di un percorso psicologicamente penoso e distruttivo. Sinceramente, se "la psichiatria" non si è rivelata utile, forse è più facile che lei non abbia incontrato uno psichiatra all'altezza del compito.
Saluti