Salve quando questo tipo di domanda arriva allo psichiatra o psicoterapeuta potrebbe trattarsi di un disturbo dello spettro d'ansia e in particolare: l' ipocondria. Dando assolutamente per scontato che il suo saggio medico di base abbia ragione, sul fatto che sia sanissima fisicamente, faccio qualche riflessione generale. A una prima osservazione superficiale questa classe di problematiche cliniche appare focalizzata sul tema specifico della propria salute. L’ipocondriaco è al tempo stesso terrorizzato da una malattia contratta per contagio a seguito di una colpevole distrazione o perchè si sospetta un proprio "difetto di fabbrica" e fragile costituzione e cerca quindi di controllarla, mette in atto riti rassicuranti richiedendo anche l’aiuto di specialisti e, in questo, subisce la paranoia di essere condannato a una grave malattia. A un’osservazione più attenta si può però rilevare che la neurotrappola prevalente è quella del «controllo che fa perdere il controllo», cui si aggiunge quella della fiducia nella conoscenza che può salvarci, in questo caso nella medicina, e la richiesta costante di aiuto selezionato, ovvero solo da parte di specialisti. Il fallimento di queste strategie di soluzioni alimenta, talvolta fino al parossismo, la sensazione e la convinzione di essere malati. Molière, nel suo celeberrimo Malato immaginario, ci offre uno splendido affresco degli atteggiamenti e dei comportamenti del soggetto ipocondriaco.
Rispetto al Seicento di Molière, in epoca moderna la patologia si è ulteriormente evoluta: proprio perché abbiamo a disposizione molte più conoscenze e strumenti diagnostici sempre più precisi, la credenza illusoria di controllare qualunque malattia si è così amplificata che patofobia e ipocondria sono tra i disturbi in maggiore crescita negli ultimi decenni. Chi ha il terrore ossessivo di essere ammalato per contagio (HIV) o colpito da una malattia fulminante (collasso, infarto, aneurisma) ricorre di continuo a esami diagnostici anche quando non sono necessari o del tutto inutili. Consiglio in questi casi il vero specialista di questa malattia e cioè: lo psicoterapeuta. Saluti