PAZIENTE: maschio di 26 anni a cui è stato diagnosticato, in seguito ad arresto cardiaco nel 1994, allungamento del QT (eclusa eziologia genetica) e da allora trattato con betabloccanti. Nel 2002 si è aggiunta la diagnosi di cardiomiopatia dilatativa ed attualmente il coefficiente di eiezione è pari a 30. Il ragazzo comincia a presentare extrasistole e leggera dispnea dopo sforzo fisico di lieve entità. DOMANDA: con l'impianto tempestivo di defibrillatore si può allontanare il rischio di scompenso cardiaco e di aritmie letali?
Risposta del medico
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Il defibrillatore impiantabile (ICD) allontana il rischio di aritmie letali, ma non di scompenso cardiaco. Se la funzione cardiaca peggiorasse la soluzione definitiva potrebbe diventare il trapianto cardiaco.