In generale, anche se con eccezioni significative, quando un tumore primitivo esce dal suo organo di partenza (nel caso di Suo padre: il polmone) e invade organi circostanti (nel caso di Suo padre: le coste) e da’ lesioni a distanza , le cosiddette metastasi (nel caso di Suo padre: metastasi ai linfonodi, e ai surreni), le prospettive non possono essere buone.
Nel singolo caso, non e’ mai possibile prevedere un periodo di sopravvivenza con buona approssimazione. Al momento della diagnosi normalmente non si hanno che dati indiretti per valutare la velocita’ di progressione del tumore, ne’ della possibile responsivita’ alle terapie.
A proposito delle terapie, in questi casi la prima decisione (la piu’ difficile) e’ quella se fare cure con scopo terapeutico (cioe’ che agiscono direttamente contro il tumore con l’intento di rallentarne l’evoluzione) oppure se fare cure palliative (cioe’ che cercano di alleviare i sintomi fastidiosi/dolorosi con l’intento di migliorare la qualita’ della vita residua). Parlatene francamente con il vostro oncologo, e, mi permetta un consiglio, lasci la decisione definitiva a Suo padre.
Cordiali saluti.
Dott. Piero Gaglia
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