Buongiorno,
a settembre 2017, in seguito ad una caduta effettuando un salto mortale all'indietro, ho subito un trauma al rachide cervicale (no traumi cranici grazie alla presenza di un materasso). La sensazione subito dopo è stata nausa, confusione, vertigini e difficoltà a deglutire. Questi sintomi sono durati qualche ora. Nei giorni successivi ero letteralmente impossibilitato a girare il collo nella parte sinistra. Ho aspettato due settimane prima di andare in pronto soccorso per vedere se il fastidio rientrava in autonomia. In pronto soccorso mi è stata fatta una radiografia, che ha dato come esito "rettinalizzazione del rachide cervicale" e mi hanno detto di tenere il collare per un paio di settimane (cosa che non ho fatto). Il collo si è "sbloccato" dopo quasi due mesi. Nonostante ciò, a distanza di tempo ho continui fastidi in zona nucale, la sensazione è quella di "pulsazione" e spesso mi viene da premere nella zona con le mani, specie se devo girare il capo. Capita di rado, di sentire dei rumori tipo "clac".
Ho quindi deciso di riferire la cosa al mio medico di famiglia, il quale mi ha prescritto una risonanza magnetica senza contrasto, di seguito il referto: Esame eseguito con acquisizioni sagittali TSE T1,T2 e STIR che hanno permesso la visualizzazione del rachide da C1 a D3 e con scansioni assiali FFE T2 per lo studio del tratto C3-C7. Somi di altezza e segnale regolare, normoallineati lungo il muro posteriore. Il canale spinale ha dimensioni nei limiti. Dischi intersomatici di altezza conservata. Non significative protusioni discali ai restanti livelli disco-somatici in esame. Midollo di morfologia e segnale nei limiti nel tratto esplorato. Chi mi saprebbe gentilmente spiegare il referto e dare dei consigli? Leggendo mi sembra tutto ok, ma il fastidio persiste e spesso ho il collo che fatica a girare a sinistra...
Il referto è normale. Si può presumere che vi sia stata una piccola lesione muscolare (strappo) o legamentosa, non visibili alla RM.