Salve. a mia suocera è stato dianiosticato un k gastrico ad agosto 2005 di circa 3 centimetri tipo "Louren" con interessamento epatico. La risonanza ha evidenziato circa venti noduli con max diametro di 1 cm. Ha eseguito 6 cicli di
Chemioterapia e a dicembre ha rieffettuato gli esami previsti (gastroscopia,
TAC e risonanza). l'esame della biopsia allo
Stomaco ha evidenziato la scomporsa totale del tumore e ciò è stato confermato anche da una seconda gastropopia effettuata in febraio 2006. la risonaza ha invece evidenziato la presenza di soltanto due noduli ai limiti del potere risolutivo, mentre nella tac quest'ultimi non erano neanche visibili. ripetuti questi due ultimi esami a marzo 2006 la situazione è risultata molto aggravata con un aumento delle dimensioni delle metastasi epatiche che addirittura hanno a distanza di circa 1 mese (cioè ad oggi) ridotto al minimo le sue capacità epatiche con la conseguente comparsa di tutti i sintomi ad esso correlati (ittero, dolori addominali, edemi localizzati, dolori addominali). L'unica soluzione prospettataci dal personale medico è stata quella di iniziare la terapia del dolore). Vorrei sapere se vi erano altre possibilità di intervento sia di tipo tradizionale o sperimentali per provare almeno a migliorare la situazione. Vorrei inoltre sapere se grazie ad una chemioterapia, che i medici definivano soltanto "Palliativa", è possibile combattere e sconfiggere completamente un tumore allo stomaco di queste dimensioni.