terapia cortisonica
Mia madre , 82 anni, e' affetta da mielodisplasia , diagnosticata da ben due prelievi di midollo effettuati , in tempi diversi, in due diverse strutture ospedaliere napoletane . Ultimamente la malattia pare stia degenerando in leucemia. Premesso che non si tratta di una mielodisplasia autoimmune ( effettuato anche un test di cui non ricordo il nome, risultato negativo ) , i valori significativi ad oggi sono :
- globuli bianchi : 3,76
- globuli rossi : 4,7
- emoglobina :10,8
- piastrine : 12
- neutrofili : 1,83 ( valore assoluto)
E' in controllo presso l'ematologia del FEDERICO II di Napoli, i cui protocolli d'intervento prevedono: interventi a base di etritropoietine per valori di emoglobina inferiori a 10 e trasfusioni per valori di piastrine inferiori a 10.000 .
Nessuna terapia intermedia, per quanto paliativa, se non l'uso costante di complesso B e Folina, che oltretutto ritengono del tutto ininfluente.
A 500 metri in linea d'aria, invece , c'e' il Cardarelli, il cui reparto di ematologia prevede , come terapia intermedia , il ricorso a brevi cicli di cortisone , che di norma sortiscono l'effetto ( verificato di persona dagli esami clinici ) di innalzare se pur di poco il numero delle piastrine ed in genere , in positivo, tutto il quadro relativo all'emocromo, portando il paziente ad un tono fisico , psicologico ed immunitario un attimino migliore.
Premesso che a me , figlio, interessa prevalentremente ed il piu' a lungo possibile la qualitò di vita di mia madre ( che negli ultimi tempi e' scesa di molto, ma proprio di molto, cosa mi potete consigliare ?
Ovviamente sono ben consapevole della gravità della situazione.
Grazie
Giuseppe Iacono