Gentile Signore,
deve sapere che le “emorroidi” di per sé non rappresentano una condizione patologica ma sono delle strutture anatomiche presenti in ogni individuo sin dalla nascita.
Sono infatti dei “cuscinetti” costituiti da una trama di tessuto vascolo-connettivale priva di tessuto muscolare ricoperti da mucosa anale, situati a livello della giunzione ano-rettale.
La loro funzione è quella di proteggere il canale anale dal traumatismo della defecazione ed al contempo contribuiscono in modo significativo alla fine continenza dei gas e delle feci.
In pratica possiamo definire le emorroidi “una delicata guarnzione della valvola posta alla estremita’ distale del tubo digestivo”
Solamente quando si associano a condizioni patologiche quali il prolasso retto-anale danno dei sintomi e si va in contro alla "malattia emorroidaria".
Il prolasso mucoso cirolare retto-anale è oramai una alterazione anatomica che non si risolve spontaneamente e con il tempo tende inevitabilmente ad aumentare.
Questo è dovuto alla pressione positiva che è costantemente presente all' interno del nostro addome e che si ripercuote a livello della valvola di uscita del nostro intestino che è rappresentato dell' anello anorettale. Una volta sviluppatosi il prolasso, questo non è in grado di regredire spontaneamente.
Pertanto i disturbi emorroidari che si manifestano nei pazienti con il prolasso, possono regredire solo temporaneamente dopo le opportune cure mediche, ma sono destinati inevitabilmente a ripresentarsi e cronicizzarsi poichè sono sostenute da una alterazione anatomica persistente quale è il prolasso.
In queste condizioni la mucosa prolassante trascina fuori dall' ano le emorroidi che di conseguenza subiscono microtraumatismo da contatto con l' esterno, schiacciamento da parte dello sfintere con stiramento e congestione vascolare. Ciò condiziona tutta quella serie di sintomi variamente associati che vanno sotto il nome di "sindrome emorroidaria".
Ritengo che un trattamento definitivo possa essere solamente chirurgico e preferibilmente (perchè con più veloce guarigione ed assai meglio tollerato dal paziente) con impiego di suturatrici meccaniche PPH secondo le più moderne tecniche ideate dal Dott Longo per la prolassectomia. Infatti solo la cura del prolasso può curare adeguatamente le emorroidi che vi si associano.
Altri trattamenti non chirurgici possono essere eseguiti in caso di necessità di trattamenti palliativi-temporanei.
Cordiali saluti