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Trattamento RT o osservazione

Mio padre 72 enne con insufficienza renale cronica (in terapia emodialitica sostitutiva a cadenza trisettimale) secondaria a patologia ostruttiva. Nel 2007 è stato riscontrato voluminoso meningioma (diametro 5 cm)in regione temporale mediale esteso sino alla linea mediana e occupante in gran parte la cisterna soprasellare a sinistra, la cisterna pre-pontina e perimesencefalica a sinistra, inglobando la carotide interna in prossimità della sua biforcazione. Ad un controllo avvenuto nel settembre 2010 si evidenzia un minimo incremento volumetrico della nota lesione, mentre è presente significativa reazione edematosa perilesionale. Negli ultimi mesi si è evidenziato un progressivo peggioramento delle turbe mnesiche e del disorientamento spazio temporale; ormai tale situazione rende mio padre non piu' autosufficiente. Collateralmente si segnala condizione di diffusa vasculopatia aterosclerotica acon atrio sinistro lievemente dilatato, ventricolo sinistro ai limiti della norma con ipertrofia parietale ipo-acinesia del SIV, e funzione sistolica globale ai limiti inferiori della norma. Mitrale da basso flusso con insufficienza moderata. E' inoltre presente HCV positività in presenza di lieve epato splenomegalia.Le cure attuali per l'edema sono 40 gocce mattina e 40 gocce sera di soldesam oltre al coumadin e altri farmaci per le altre problematiche. Allo stato attuale, dopo un mese di somministrazione del soldesam notiamo un lieve miglioramento in merito al fatto che riconosce e dice qualche parola, ma non si alza da letto. Inoltre è una situazione molto instabile, in quanto se per una banale infezione deve assumere antibiotici cade in uno stato soporifero. Un primo neurochirurgo consultato ha escluso al momento un possibile intervento anche parziale. Il tempo passa e non vorremmo lasciare nulla di intentato e trovare piuttosto una terapia che dia maggiore stabilità. Vi ringrazio per la collaborazione.
Risposta del medico
Dr. Angelo Pichierri
Dr. Angelo Pichierri
Specialista in Neurochirurgia
Suo padre ha un meninigoma sfenopetroclivale, patologia benigna ma difficile da eradicare e per la quale la tendenza moderna è di eseguire asportazioni parziali ed, eventualmente, radioterapia. Allo stesso tempo, suo padre è a rischio anestesiologico aumentato (almeno ASA III) ed è questo il motivo principale per cui l'intervento è sconsigliato. Potrebbe sottoporre le immagini ad un bravo radioterapista per un eventuale trattamento radioterapico su tutto il tumore. Inizialmente la RT provocherebbe un peggioramento dell'edema da gestire farmacologicamente. A distanza di settimane l'effetto (nel 90% dei casi) è di una stabilizzazione del tumore (che ha dato segni di incremento volumetrico) o addirittura di una riduzione (5% dei casi circa); nel restante 5% il tumore continua a crescere peggiorando l'attuale situazione. Cordiali saluti, Angelo Pichierri
Risposto il: 16 Dicembre 2010