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Esperto Risponde

un bambino mai nato e molto presente

Buon giorno,all'età di 17 anni sono rimasta incita...figlio volutissimo anche se sembra strano! Ho avuto dei problemi all'inizio di gravidanza ma i dottori dicevano che il bambino non ne avrebbe assolutamente risentito. Così dopo 4 mesi e messo,quando tutto sembrava essersi aggiustato sono andata a fare un controllo...avevamo chiesto al dottore se era maschio o femmina,ma invece di questo ci ha riferito che il bambino aveva una grave malformazione al cuore. Ho fatto dei controlli e alla fine mi hanno detto che sarei dovuta partorire in un centro specializzato ligure...il bambino avrebbe dovuto avere degli interventi da appena nato fino all'età adolescenziale e poi controlli ogni 6 mesi per tutta la vita. Nonostante questo avrebbe potuto vivere una vita normale ma data l'età ci hanno consigliato l'aborto "terapeutico".Ci siamo ritrovati ad affrontare tutto questo in pochissimi giorni,perchè a breve sarebbe scaduto il termine legale per l'interruzione di gravidanza. Alla fine col mio ragazzo abbiamo deciso di interrompere e ci siamo detti che sarebbe stato solo un ritardo per far nascere nostro figlio sano e forte...abbiamo fatto questa promessa! Appena fosse stato possibile lo avremmo fatto nascere...Lei immagina tutto lo stress psicologico che ho dovuto affrontare...ho affrontato il parto e dopo il raschiamento e mentre succedeva,nonostante avevamo preso questa decisione mi sentivo già in colpa per quello che stavo facendo. L'unica cosa che mi faceva stare un pò meglio era il fatto che mi dicevo che sarebbe stato solo un ritardo...l'avevamo promesso e lo avremmo fatto nascere.Nei giorni che dovevamo prendere questa decisione e anche dopo ci siamo ritrovati a sognare insieme bambini che piangono e una volta ci siamo anche svegliati nello stesso momento pensando di averlo sentito davvero. Da allora poi l'ho sognato tutte le notti...l'ho sognato mentre cresceva ed una volta ho sognato di averlo in braccio e tutto d'un tratto si trasformava in un essere orribile...una specie di serpente! Sia lui che la famiglia mi sono stati sempre vicino e mi hanno sostenuta...ma il fatto è che io non ne ho parlato mai con nessuno al di fuori del mio ragazzo,l'unico che riusciva a farmi stare meglio era lui...quando gli raccontavo tutto questo lui mi abbracciava,piangevo con lui e stavo bene! Lui è sempre stato il perno che mi ha tenuta in piedi.Quello che le chiedo è se è normale che dopo 3 anni ancora lo sogno...ci sto male...mi sento perennemente come se mi mancasse qualcosa e come se stessi vivendo una vita che non è la mia! Adesso ho 20 anni,ma non sono mai riuscita a divertirmi davvero senza poi dopo avere un rimorso....c'era lui che mi aspettava ed io mi divertivo come se niente fosse?? Inoltre avevo assunto una "pillola del giorno dopo" a meno di un mese dal concepimento ed ho sempre avuto il dubbio che la malformazione potesse essere stata una conseguenza della pillola.Ancora oggi quando vedo bambini e carrozzine mi viene un nodo in gola...quando vedo donne incinte mi danno fastidio e piango come una fontana fino a quando non ho vicino il mio "perno"! Penso sempre a come sarebbe stato e soprattutto non riesco a perdonarmi di non aver mantenuto la promessa che ho fatto al mio angelo...questa è la cosa che proprio mi uccide!Si chiederà se ci abbiamo riprovato...beh lo abbiamo fatto all'incirca 6-7 volte ma non è successo niente! Ora la nostra coppia non è più solida come lo era allora ed ho cominciato a tenermi tutto dentro perchè all'infuori del mio fidanzato non riesco a sfogarmi con nessuno...nemmeno mamma,sorella o un'amica!!Le chiedo se tutto questo è normale e come posso fare per non sentirmi più così...io non vivo più!!Mi scuso se mi sono prolungata ma ho voluto fornirle tutti gli elementi in modo che per lei sia più semplice aiutarmiLa ringrazio in anticipo per il suo aiuto.
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia

 Buongiorno, mi sento molto onorato di ricevere la sua lettera molto densa di umanità e dolore. E' anche bellissima e piena d'amore, arricchita dall'intensità della sua giovane età che improvvisamente è diventata adulta.

L'ho letta più volte, prima di rispondere, preoccupato di tralasciare l'importanza di qualche parola e itravisare il senso di qualche affermazione.

Mi rendo conto di quanto grande sia il suo dolore e di quanto anch'io mi senta turbato di fronte alla sua esperienza. Un bellissimo sogno è stato infranto. Un figlio volutissimo, qualche problema all'inizio della gravidanza, poi, all'improvviso, il sogno si è infranto. Credo si possa dire, provando a mettermi nei suoi panni, che quel sogno me l'hanno infranto con una violenza inaudita. Non parlo degli aspetti tecnici di una interruzione di gravidanza e delle giustificazioni cliniche di questo atto "terapeutico". Mi riferisco soltanto a quanto è stato vissuto in prima persona, fisicamente, emotivamente e cognitivamente. Ritengo sia legittimo parlare della impressione soggettiva, di un vissuto di vittima e relativa violenza subita; di un abuso che ancora oggi cerca legittimazione e risarcimento affettivo-emotivo, riparazione psichica.

Pertanto è lecito e salutare pensare a una interruzione che rappresenta "solo" un ritardo nel percorso generativo di una nuova famiglia; perchè quel sogno può essere realizzato. Ma è altrettanto legittimo e autentico il senso di vuoto e la disperazione per quel sogno infranto, quel bambino mai nato eppure sempre presente. Questo suo sentirsi nessuno senza quella cosa.

Si, è "normale" che dopo 3 anni, lei lo sogni o lo immagini e viva la lacerazione di sensi di colpa che razionalmente non le appartengono. Lei non ha colpe. Non ha motivo di vergognarsi. Non è dipeso da lei. Tuttavia non bastano queste mie parole per aiutarla a ritrovare la strada verso una nuova esperienza di maternità. Perchè, credo, ora sia necessario ri-generare e ri-conoscere innanzitutto la persona che è stata protagonista di questa esperienza molto traumatica.

Suggerisco perciò di rivolgersi ad un/a professionista esperta presente nella zona in cui lei risiede per le cure del caso. Sono convinto che un intervento psicoterapeutico adeguato possa aiutarla molto.

la saluto con molta cordialità e stima.

Risposto il: 04 Aprile 2014