La celiachia non curata può aumentare il rischio di aborti ricorrenti.
È la scoperta fatta da alcuni studiosi dell’Università Cattolica Policlinico Agostino Gemelli di Roma e pubblicata recentemente sull’American Journal of Gastroenterology.
Secondo le stime più recenti circa il 15% delle donne in età fertile in cerca di un figlio vive l’esperienza di un aborto. Spesso le cause di questo evento non vengono mai chiarite: in alcuni casi può trattarsi di una sorta di selezione naturale di embrioni malformati dal punto di vista genetico, a volte alcuni disturbi possono favorire l’aborto.
La ricerca condotta a Roma contribuisce a fare chiarezza su questo tema perché considera la celiachia non diagnosticata, e quindi non curata, uno dei fattori di rischio di aborto ricorrente.
La Celiachia è un disturbo sempre più diffuso: colpisce una persona ogni novanta/cento, ma spesso resta non diagnosticata anche per anni perché i suoi sintomi possono essere facilmente sottovalutati.
La ricerca condotta dal team capitolino collega la celiachia con il rischio di andare incontro all’aborto. I dati rivelano che tra le donne celiache il rischio di aborto è di tre volte superiore rispetto alle donne non celiache e che non seguire una dieta priva di glutine espone una donna celiaca su due ad aborto.
Secondo quanto scoperto, gli Anticorpi presenti nell’Organismo di una donna celiaca riescono a penetrare nella placenta a e distruggerla. Per questa ragione è particolarmente importante, dicono gli esperti, diagnosticare la celiachia e curarla; un monito ancora più importante per le donne in età fertile che sono in cerca della cicogna.
La celiachia è una intolleranza al glutine - la proteina presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale – che fa sì che il soggetto non possa assumere alimenti che lo contengono.
La celiachia può presentarsi con una sintomatologia molto complessa e diversificata (diarrea, perdita di peso e carenze nutritive multiple, ma anche crampi e debolezza muscolare, emorragie, gonfiore alle caviglie, dolori ossei, facilità alle fratture e un’anemia da carenza di ferro), ma può anche rimanere silente per molti anni.
L’unico modo per curare questo disturbo è eliminare definitivamente il glutine dalla propria dieta.