Una donna decide di trasferirsi in un isolato paesino di montagna per trascorrere un mese di vacanza insieme al suo bambino. Il piccolo non dorme e spesso piange e una sera accade qualcosa di strano. Il proprietario della casa, misterioso e riservato, sfonda la porta e trova il bambino ferito.
È la trama di 'Quando la notte', il film di Cristina Comencini (autrice anche del romanzo da cui il film è tratto) con Filippo Timi e Claudia Pandolfi. Lo spettro che per tutto il film aleggia su questa mamma è quello della
In Italia le stime rivelano che circa novantamila
Inoltre spesso, soprattutto nelle coppie che si sono trasferite dalla località di origine in luoghi diversi, manca quel sostegno familiare indispensabile affinché la neomamma non si senta oppressa dalla solitudine e dall’insicurezza.
Per questo di depressione post partum è importante parlare. Per abbattere i tabù e per non fingere che non esista. E soprattutto per aiutare queste mamme. Si calcola che la metà dei casi di depressione post partum non venga diagnosticata e ciò può mettere in serio pericolo il benessere (e in certi casi la vita) della mamma, del bambino e dell’intero Nucleo familiare.
Proprio per diffondere l’idea che la depressione post partum non va sottovalutata è partita la campagna Un sorriso per le mamme, promossa dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da), con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute.
La campagna mira a raggiungere le neomamme colpite da questo disturbo e i loro familiari e promuovere le attività di sostegno che svolgono i sei centri di eccellenza presenti in Italia: Dipartimento di Neuroscienze Centro Depressione Donna presso l’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli Oftalmico di Milano, Clinica Psichiatrica dell’Università Di Torino, Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa, Clinica Psichiatrica dell’Università di Ancona, Clinica Psichiatrica dell’Università di Napoli, Clinica Psichiatrica dell’Università di Catania.
L’obiettivo dei promotori di questa campagna, che durerà tre anni, è anche quello di lavorare affinché in ogni Centro nascita italiano venga attivato un punto di ascolto per le neomamme. Perché la depressione post partum non è un disturbo che interessa solo le donne ma anche i loro figli.
Un recentissimo studio condotto dalla New York School of Medicine e pubblicato su Pediatrics ha, infatti, scoperto che la
La ricerca ha coinvolto più di 21mila bambini e ha mostrato che l’Incidenza di problemi comportamentali ed emotivi era del 25% se entrambi i genitori erano depressi, del 19% se ad essere depressa era solo la mamma e dell’11% se il papà aveva questo problema (un dato sorprendente che chiarisce quanto anche la depressione paterna sia sottovalutata). Al contrario l’incidenza risultava essere di solo il 6% tra i bambini figli di genitori sani.