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Effetti della crisi economica sulla salute pubblica

Effetti della crisi economica sulla salute pubblica

La crisi economica incide anche sul budget familiare e personale destinato alla salute: 1 italiano su 5 rinuncia a visite e interventi.

La crisi economica che sta colpendo l’Euro Zona e l’Italia ha ripercussioni non soltanto sulla spesa alimentare e sui consumi degli italiani, ma anche sul budget destinato alle visite mediche e alla salute.

Un italiano su cinque ha ridotto la spesa sanitaria familiare a causa della crisi economica: è il dato che emerge da un sondaggio effettuato da un istituto di ricerche e marketing intitolato 'Comportamenti in materia di spese sanitarie davanti alla crisi economica'.

Nel dettaglio, si è verificato un calo dell’11% della spesa destinata a farmaci e visite specialistiche, quasi il 10% degli intervistati ha dichiarato di aver rinunciato o posticipato in data da destinarsi un intervento chirurgico a causa di un problema economico.

Tuttavia il 26% degli intervistati ha spiegato di aver speso di più a causa dell’aumento dei costi delle prestazioni e delle visite mediche. Il dato viene confermato dal fatto che negli ultimi due anni si è verificata una riduzione del numero di visite specialistiche e un aumento delle visite presso i medici di famiglia. Il medico di famiglia resta la figura di riferimento principale (4 persone su 5 si rivolgono a lui per informazioni sulla salute e il benessere), seguito subito dopo dal farmacista (al quale chiedono informazioni soprattutto le persone con meno di 35 anni).

Cresce il ricorso al 'dottor web': il 23% degli intervistati consulta regolarmente siti che offrono informazioni mediche e il 25% li visita per trovare informazioni sulla salute e le malattie. A sottovalutare l’importanza di sottoporsi a regolari controlli sono soprattutto i giovani: il 27% degli intervistati ha spiegato di non aver fatto alcuna visita negli ultimi cinque anni e certamente le difficoltà di accesso alle visite offerte dal Servizio Sanitario Nazionale e le lunghe liste di attesa non aiutano (il 70% degli italiani si dice insoddisfatto del Servizio Sanitario Nazionale).

A confermare questi dati, anche su scala europea, è anche l’ultimo Barometro internazionale sulla salute. L’indagine, realizzata dall’Istituto di ricerca internazionale Csa, ha preso in esame Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Svezia, Polonia, Austria, Stati Uniti, Spagna e Repubblica Ceca per complessivi 5.500 individui. Da questo studio emerge che se in Italia una persona su cinque rinuncia alle visite mediche e agli INTERVENTI per colpa della crisi economica, anche negli altri Paesi europei si è registrata, dal 2009 ad oggi, una flessione della spesa familiare destinata alla salute.

Esempio lampante delle ripercussioni che la crisi economica può avere sulla salute pubblica è quello della Grecia. Uno studio recentissimo condotto dall’Università di Cambridge e pubblicato su The Lancet ha scoperto che il numero di cittadini che si sono rivolti ad ospedali pubblici è aumentato del 24% nel 2010 rispetto al 2009.

Ultimo aggiornamento: 19 Maggio 2015
3 minuti di lettura
Commento del medico
Dr. Monica Caddeo
Dr. Monica Caddeo

Da sempre salute ed economia sono andati di pari passo; il meno abbiente ha avuto e, probabilmente, avrà maggiori difficoltà nel tutelare il proprio status di paziente. Ma mai come in questo particolare periodo di recessione economica globale, i cittadini, in veste di degenti, sono alla ricerca di metodi e strumenti non onerosi, in grado di soddisfare i loro leciti dubbi sulla propria salute.

Ecco perché ci si rivolge sempre più al medico di base, piuttosto che allo specialista, o ancora si preferisce avere delucidazioni attraverso uno strumento economico e allo stesso tempo comodo e rapido, quale internet.

Quotidianamente rispondo online a domande di medicina generale che spaziano dal comune referto di analisi del sangue al sospetto dolore toracico, fino alla prescrizione di una terapia farmacologica. Naturalmente molti di questi quesiti non possono essere soddisfatti in toto in assenza di accurata anamnesi, ma ad ogni modo queste innumerevoli richieste di consulto medico 'virtuale' sono un'ulteriore conferma della riduzione delle spese sanitarie evidenziata dai sondaggi sopranzi citati.

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