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La lettura fa bene al bambino: lo rende più sicuro e curioso

La lettura fa bene al bambino: lo rende più sicuro e curioso

La lettura già in tenera età presenta molti e indiscussi benefici. Primo fra tutti, il desiderio di apprendere.
In questo articolo:

Non c’è mamma o papà che, in cima alla propria lista, non abbia a Cuore lo sviluppo dell’intelligenza dei propri figli. Tutti, infatti, vogliono che il proprio bambino sia sveglio, attento e curioso.
E quale modo migliore che stimolare alla lettura già da piccoli? Una pratica che ha davvero molti benefici.

In primis, la lettura in giovanissima età determina la passione per la stessa negli anni successivi. Una passione che fomenta nei bambini il desiderio di apprendere, aiutandoli così nel percorso scolastico.
Tra l’altro, il legame tra la lettura in giovane età e il rendimento scolastico non è solo una percezione ma è anche stato provato scientificamente. Nel 2013, infatti, l’Istituto di Melbourne di Economia Applicata e Ricerca Sociale ha pubblicato uno studio sulla capacità di lettura di oltre 4000 bambini, di età compresa tra i 4 e gli 11 anni.
Ebbene, è stato dimostrato che i bambini tra i 4 e i 5 anni, che leggono dalle tre alle cinque volte a settimana, sviluppano un vantaggio formativo di sei mesi su coloro che non lo fanno. Per di più, è stato appurato un anticipo di un anno nell’alfabetizzazione per quei bambini che leggono per sei o sette giorni alla settimana.

Un altro vantaggio riguarda lo sviluppo della capacità di comunicare, perché più si legge e più parole e concetti s’imparano. Ed è proprio nei primi anni di vita che il bambino sviluppa il proprio vocabolario: ecco perché è fondamentale sempre rispondere alle loro domande sul significato delle parole che leggono qua e là.

La lettura, poi, sviluppa la capacità decisionale dei bambini di fronte alle più disparate situazioni, soprattutto quelle maggiormente difficoltose: ciò accade perché, leggendo, i più piccoli sono esposti a storie di ogni tipo, alimentando così la loro immaginazione.

Perché è importante leggere ai bambini?

Da sottolineare, poi, che per lettura non s’intende solo quella 'attiva', ma è anche importante che i genitori leggano per i propri figli, con notevoli benefici annessi: primo tra tutti, il rafforzamento del rapporto d’intimità tra il padre e/o la madre e il bambino, perché il secondo avvertirà ancora di più la sensazione di essere amato e di avere su di sé le attenzioni che vuole (e che merita).

Il bambino, inoltre, grazie alla lettura, tende a calmarsi (fondamentale, ad esempio, quando è irritabile o inquieto) e a comprendere gli elementi essenziali di un libro, quali l’associazione di un suono o di un concetto alle parole, come queste vanno lette (da sinistra verso destra) e che le storie continuano quando si volta la pagina.

Leggere al proprio figlio, inoltre, fa bene alla sua capacità di ascolto e allo sviluppo dell’immaginazione e della logica.

I quattro vantaggi della lettura da piccoli

In definitiva, insegnare a leggere presto al bambino ha quattro vantaggi:

  • Beneficio neurologico: la lettura aiuta lo sviluppo del cervello, o meglio rafforza il processo di apprendimento. 

  • Beneficio didattico: leggere promuove nel bambino l’amore per l’apprendimento e gli apre le porte al successo scolastico. Quando i bambini imparano a leggere in tenera età, infatti, hanno una maggiore conoscenza generale e un vocabolario già consistente. Inoltre, più leggono e più percepiscono il significato di ciò che stanno leggendo. 

  • Beneficio psicologico: Un bambino che impara a leggere, con gioia, in casa, in tenera età, insieme a un genitore amorevole, gode di maggiore fiducia in se stesso e si sente indipendente. La lettura, infatti, determina maturità, disciplina e pone le basi dell’alfabetizzazione morale. Inoltre, suscita nel bambino la curiosità su persone, luoghi e cose. 

  • Beneficio sociale: in una scuola materna i bambini che sanno leggere sono (purtroppo) pochi, ecco perché quelli che lo sanno fare, possono ricevere premi e gratificazioni, magari chiamati in causa per leggere ad alta voce le storie agli altri. In poche parole, grazie alla lettura, il bambino può godere di uno status sociale maggiore, ricavandone soprattutto fiducia in se stesso.

 


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Ultimo aggiornamento: 01 Marzo 2021
4 minuti di lettura
Commento del medico
Dr.ssa Arianna Bernardini
Dr.ssa Arianna Bernardini
Specialista in Psicologia clinica e Psicologia dello sviluppo e dell'educazione

L’apprendimento della lettura rappresenta un passaggio importantissimo per lo sviluppo psicologico individuale che sicuramente permette al bambino di accrescere e sviluppare il suo potenziale cognitivo e la sua identità. Attraverso la lettura il bambino acquista stimoli nuovi e compie un'esperienza di scoperta ed apprendimento della realtà sociale e culturale in cui vive e di culture diverse dalla sua. Gli psicologici dell’apprendimento individuano intorno ai 6/7 anni l’età limite per l’apprendimento della letto-scrittura (capacità di scrivere e leggere secondo i codici linguistici della propria lingua), sebbene vi siano notevoli differenze culturali a seconda del paese di appartenza.

Dopo questo limite temporale si può parlare di ritardo nell’apprendimento del linguaggio e in casi più severi di dislessia, patologia in cui il bambino non riesce a leggere correttemante i suoni e le parole della propria lingua procedendo con numerosi errori e lentezza sebbene la sua dotazione intellettiva e cognitiva sia assolutamente nella norma. È ormai indiscusso che una efficace forma di prevenzione di tali disturbi sia il potenziamento in età infantile e prescolare delle abilità di base che sottendono alla lettura: come ad esempio le capacità linguistiche, di disegno, visive, legate alla manipolazione dei suoni, abilità spaziali. Tali abilità sono quelle che si vanno a sviluppare proprio attraverso quei giochi condivisi a casa e nelle strutture dell’infanzia in cui l’adulto stimola il bambino a prime forme di riconoscimento dei simboli e delle parole: libri animati e con figure, filastrocche, canzoni, scenette animate.

È quindi importantissimo che il bambino sia stimolato alla lettura dall’adulto di riferimento in un clima di condivisione affettiva in modo da accostarsi precocemente alla lettura e ad investire psicologicamente su di essa. Altro aspetto centrale relativamente alla lettura è ciò che rappresenta simbolicamente per lo sviluppo del bambino:  la lettura permette in un certo modo di confrontarsi ed esplorare il mondo degli adulti, le sue convenzioni e la sua cultura ed è un attività in cui il bambino, e il ragazzo poi, si confrontano con questo mondo in modo indipendente e libero affrontano una prima separazione dai genitori

Leggere rappresenta a tutti gli effetti un attività di esplorazione del mondo che il bambino compie in modo indipendente scegliendo e prediligendo alcune letture e rifiutando altre, appassionandosi con alcuni personaggi che stimolando la sua fantasia e rispecchiano il suo mondo interno e rifiutandone altri. In questo processo esplorativo il bambino compie un primo processo di separazione dai genitori, rivendicando la sua autonomia personale. È bene ricordarsi che tale processo si può compiere efficacemente solo se alla base vi è una “base sicura” da cui partire, rappresentata dalle relazioni affettive più strette. Infatti spesso si riscontra a livello clinico che bambini che rifiutano totalmente la lettura, rifiutano proprio  il mondo degli adulti di riferimento per problematiche relazionali in atto con i caregiver (ovvero le figure che si prendono cura di loro) e non riescono a compiere questo primo processo di separazione.

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