Lo svago più praticato e amato dai nonnetti d’Italia? Il sesso. Lo rivela un’indagine condotta presso l’Università di Chicago e il National Institute of Health statunitense e pubblicata sul New England Journal of Medicine che ha squarciato il velo su un argomento spesso considerato, a torto, tabù.
I ricercatori nordamericani hanno intervistato circa tremila fra uomini e donne tra i 58 e gli 85 anni in riferimento alle loro abitudini sessuali e li hanno sottoposti ad esami clinici come test della saliva, del Sangue, Pap Test, controlli ormonali e analisi dei sensi per verificare che i soggetti avessero la completa funzionalità di vista, olfatto, gusto e udito per godere appieno di un rapporto sessuale.
I risultati sono stati a dir poco sorprendenti e inaspettati: il 73% degli intervistati tra i 57 e i 64 anni ha, infatti, spiegato di avere una vita sessualmente attiva (la maggior parte di essi ha dichiarato di avere rapporti sessuali soddisfacenti tre o più volte al mese), la percentuale scende al 53% nella fascia di età tra i 65 e i 74 anni e arriva al 26% per i più anziani. In generale, però, circa l’80% degli anziani continua a fare sesso, compresa la masturbazione – praticata dalla metà degli uomini e da una donna su quattro – e il sesso orale, che spesso diventa una valida alternativa in presenza di difficoltà fisiologiche ad avere rapporti completi.
La maggior parte degli intervistati non soltanto ha dichiarato di avere una buona vita sessuale, ma ha anche sottolineato che questo aspetto ricopre una grande importanza per la qualità della loro vita. Lo studio ha, infatti, evidenziato come gli over-60 che fanno sesso siano in condizioni di salute migliori rispetto ai coetanei che hanno ormai abbandonato l’idea.
Nonostante il sesso rivesta un ruolo importante nella vita degli anziani, così come lo era molto probabilmente quando erano giovani, gli over-60 ne parlano poco con il loro medico. La percentuale di uomini che comunicano al loro medico di fiducia l’esistenza di una vita sessuale appagante è praticamente la stessa di coloro che parlano con il medico di problemi erettili (37%) e solo il 22% delle donne parla al medico delle sue abitudini sessuali; questa resistenza, però, è solo apparente perché, se interrogati sull’argomento, gli anziani non hanno difficoltà a raccontare della loro vita sessuale.
La responsabile della ricerca, Stacey Tesser Landau, ha sottolineato che lo studio – il primo dopo quindici anni – ‘scatta una fotografia’ inattesa degli anziani e fa luce su un aspetto della loro vita molto importante e che troppo spesso non viene preso nella giusta considerazione.
Franco Avenia, presidente dell’Associazione Italiana per la Ricerca in Sessuologia (AIRS) e vicepresidente della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica, commenta la ricerca made in USA ricordando che il sesso resta un chiodo fisso anche per i vecchietti: anche a 80 anni, infatti, l’uomo pensa al sesso e ha voglia di farlo. Difficile, per lui, trovare una donna che, a causa di Menopausa, squilibri ormonali e calo del desiderio, abbia ancora voglia di assecondarlo.