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Osteoporosi, i sintomi sospetti

Osteoporosi, i sintomi sospetti

L'osteoporosi non ha molti sintomi ma a volte basta osservare alcuni cambiamenti per nutrire il sospetto.
In questo articolo:

Spesso l'osteoporosi non sviluppa sintomi e di solito, la diminuzione della massa e densità ossea tipica di questa malattia, non viene scoperta fino a quando le ossa indebolite non subiscono fratture.

Perché viene l’osteoporosi?

Nel corso della vita l’osso per assolvere le sue funzioni subisce un continuo processo di rimodellamento nel quale il tessuto vecchio viene ciclicamente sostituito; fino ai 20-25 anni il corpo ha la capacità di costruire più osso di quello che si perde ma successivamente e sino alla menopausa nella donna e ai 65-70 anni negli uomini questo processo rallenta e il tessuto osseo si danneggia più velocemente di quanto non sia stato creato.

La persistente e dominante attività di riassorbimento osseo rispetto a quella di neoformazione causa l’osteoporosi, una condizione che rende le ossa più porose, fragili e soggette a rischio frattura anche durante le attività di routine, come camminare, stare in piedi, piegarsi o tossire.

Osteoporosi: i sintomi

L’osteoporosi è essenzialmente una patologia silente. Spesso le persone non sanno di avere le ossa indebolite finché non si verificano inaspettati e improvvise fratture soprattutto a carico del femore, del polso e delle vertebre.

In genere, una volta che il processo di indebolimento scheletrico è in stadio avanzato, potrebbero manifestarsi l'osteoporosi con sintomi evidenti che includono:

  • dolore nella parte bassa della schiena
  • perdita di altezza nel tempo
  • cambio di postura con la tendenza a incurvarsi in avanti
  • ossa che si fratturano più facilmente.

Chi sono i soggetti a rischio osteoporosi?

Ci sono molti fattori di rischio che aumentano le possibilità di sviluppare l'osteoporosi:

  • sesso, età, etnia: l'osteoporosi colpisce principalmente le donne in menopausa (over 65) o quelle che sono entrate in menopausa prima dei 45 anni, appartenenti ad una etnia europea o asiatica;
  • struttura ossea e peso corporeo: le persone piccole e magre hanno un rischio maggiore di sviluppare l'osteoporosi rispetto alle persone con corporatura più grande;
  • storia familiare: parenti che hanno avuto una pregressa frattura all’anca dopo lieve caduta aumenta il rischio di sviluppare osteoporosi;
  • condizioni mediche e farmaci: alcune condizioni correlate a livelli ormonali irregolari o l’assunzione di cortisone possono danneggiare le ossa e portare all’osteoporosi.
  • abitudini dannose: bulimia, anoressia, diete vegetariane ma anche stile di vita sedentario e vizio di alcol e fumo sono fattori di rischio osteoporosi.

Quando bisogna preoccuparsi?

I segni della perdita ossea, come detto sopra, sono rari eppure nello stadio iniziale della malattia può verificarsi un cambiamento della densità ossea.

Tra i sintomi a cui prestare attenzione rientrano:

  • le gengive con tendenza a ritirarsi, segnale che la mascella sta perdendo ossa;
  • una sensazione di abbassamento della forza di presa;
  • la presenza di unghie deboli e fragili.

In questo caso è utile parlare con un medico per verificare la presenza della malattia.

Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre 2024
3 minuti di lettura

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