Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
Tipi di demenza secondaria

Tipi di demenza secondaria

Oltre all'Alzheimer, esiste un gruppo di demenze secondarie che conducono ad alterazioni e al deterioramento delle capacità funzionali.
In questo articolo:

Introduzione

Il termine "demenza" si riferisce a una gamma di sintomi normalmente riscontrabili nelle persone affette da malattie cerebrali che conducono ad alterazioni e perdita di cellule cerebrali. La perdita di cellule cerebrali avviene per un processo naturale, ma nelle malattie che conducono alla Demenza questo processo è molto accelerato, e si conclude col venir meno del normale funzionamento del cervello.

Sintomi di demenza

I sintomi della demenza sono normalmente determinati da un graduale e lento deterioramento delle capacità funzionali dell'individuo, di tipo irreversibile. Il danno cerebrale colpisce le funzioni mentali della persona (memoria, attenzione, concentrazione, linguaggio, pensiero ecc.), e questo si ripercuote a sua volta sul comportamento. Il termine demenza non si riferisce però soltanto ai tipi degenerativi della demenza, bensì a una Sindrome che non segue sempre il medesimo modello di sviluppo. In alcuni casi, le condizioni del paziente possono migliorare o rimanere stabili per un certo periodo. In una modesta percentuale di casi la demenza è curabile e potenzialmente reversibile, ma, nella stragrande maggioranza, è una malattia che conduce alla morte. La maggior parte dei pazienti muore per "complicazioni" quali la polmonite. Tuttavia, gli effetti della demenza tendono ad essere meno gravi, se il processo morboso si instaura in una fase molto avanzata della vita. Per quanto la malattia di Alzheimer rappresenti la forma più comune di demenza, esiste un gruppo di demenze di altro genere.

L'AIDS

È stato stabilito che il virus HIV ha un effetto diretto sul cervello. Circa l'8-16% delle vittime dell'AIDS sviluppano una forma di demenza lenta e progressiva. La demenza si presenta generalmente negli ultimi stadi della malattia, sebbene vi possano essere dei sintomi precedenti. Tali sintomi includono confusione, difficoltà di concentrazione, apatia, ottundimento emotivo e abbandono o perdita delle inibizioni. I pazienti tendono nondimeno a mantenere molti aspetti della loro originaria personalità fino alla fine.

Demenza correlata all'alcol

L'assunzione prolungata e pesante di alcolici può portare a una forma di demenza. Tuttavia, cessare completamente di bere e seguire una dieta equilibrata può indurre dei miglioramenti. Il bere eccessivo può anche essere causa della sindrome di Korsakoff, che comporta una perdita importante della memoria, sebbene vada notato che la sindrome di Korsakoff non è una forma di demenza in senso stretto.

Malattia di Binswanger

La malattia di Binswanger è un tipo di demenza a evoluzione lenta, che si verifica come conseguenza di una malattia dei piccoli vasi sanguigni. I sintomi tendono a includere:

  • rallentamento;
  • letargìa;
  • difficoltà di deambulazione;
  • paralisi degli arti;
  • instabilità emotiva.

Malattia di Creutzfeldt-Jacob

La malattia di Creutzfeldt-Jacob viene in genere trasmessa accidentalmente negli interventi chirurgici, sebbene raramente possa anche essere ereditaria. Attualmente è molto dibattuto il problema se il bovino infetto da encefalopatia spongiforme bovina (BSE) sia responsabile di casi di CJD negli umani. Studi recenti hanno scoperto in un gruppo di persone giovani (età media 26 anni) i sintomi del CJD, e i ricercatori credono di aver identificato un nuovo ceppo di CJD.

I sintomi del CJD sono molto simili a quelli del malattia di Alzheimer, particolarmente negli stadi iniziali. I pazienti soffrono di strani lapsus di memoria e di oscillazioni d'umore, e possono essere inclini a ritirarsi dalla vita di relazione. Tutto questo è seguito da problemi di memoria più importanti, da difficoltà nella conversazione e perdita della stabilità. Man mano che la malattia progredisce, i pazienti manifestano:

  • scatti muscolari incontrollabili;
  • rigidità degli arti;
  • incontinenza.

Il CJD in genere progredisce rapidamente in quanto la maggior parte dei pazienti muore entro circa sei mesi, ma per alcune persone (circa il 10%) la malattia può durare da 2 a 5 anni.

Malattia da corpi del Lewy diffusa

Questo tipo di demenza sembra collegato al malattia di Parkinson, ma ne sono affetti anche tra il 20 e il 25 % dei pazienti cui è stato diagnosticato il malattia di Alzheimer. La malattia è caratterizzata dalla presenza dei corpi del Lewy (piccole strutture sferiche contenenti proteine) che possono venire trovate nelle cellule nervose del cervello post mortem. Questo tipo di demenza tende ad essere piuttosto lieve. I pazienti soffrono di:

  • movimenti scoordinati;
  • tremori;
  • depressione,
  • allucinazioni e confusione.

Sebbene il loro stato possa variare considerevolmente, persino nel corso della stessa giornata. Si è anche riscontrato che i malati di malattia da corpi del Lewy diffusa sono più sensibili a certi farmaci usati per curare i problemi comportamentali.

Sindrome di Down

La sindrome di Down consiste nell'incapacità di apprendere ed è causata da una alterazione dei cromosomi. Le persone affette da sindrome di Down (SD) hanno una copia in più del cromosoma 21 in ogni cellula del loro corpo. Nel passato (per es. negli anni '50) le persone affette da SD raramente vivevano oltre i 15 anni. Da allora tuttavia ci sono stati miglioramenti significativi nell'ambito degli antibiotici e nella chirurgia del cuore, per cui ora queste persone arrivano facilmente ai cinquanta e ai sessant'anni. Purtroppo, una larga percentuale delle persone affette da SD che vivono oltre i quarant'anni, sviluppa la malattia di Alzheimer (dai 30 ai 40 anni prima rispetto alla maggioranza della popolazione che svilupperà a suo tempo la malattia).

Sindrome di Gerstmann-Straussler-Scheinker

Solitamente questa malattia è ereditaria. I sintomi includono perdita dell'equilibrio e scarsa coordinazione muscolare; la demenza si presenta negli ultimi stadi.

Demenza multi-infartuale

Questa forma di demenza è provocata da una serie di piccoli infarti che interrompono il flusso del sangue in certe aree del cervello, provocando la morte delle cellule nervose. Le zone del cervello più colpite sono quelle che controllano la memoria, l'espressione, il linguaggio e l'apprendimento. Sebbene i sintomi varino considerevolmente da persona a persona e col passare del tempo, tuttavia i problemi di espressione, le oscillazioni d'umore, gli attacchi epilettici e la paralisi parziale o totale di un arto sono alquanto comuni. I sintomi variano anche col passare del tempo sebbene, dopo il deterioramento iniziale dovuto all'infarto, si abbia l'impressione che le condizioni del paziente si stabilizzino. Invece, questi piccoli miglioramenti non durano purtroppo a lungo.

Malattia di Parkinson

È una disfunzione neurologica progressiva. Le persone affette da malattia di Parkinson tendono ad avere difficoltà a camminare, scrivere, vestirsi, ecc. perché perdono una forte percentuale del neurotrasmettitore dopamina, che aiuta a controllare il movimento. Una percentuale tra il 20 e il 30% dei malati sviluppa la demenza negli ultimi stadi della malattia. Gli altri dimostrano comunque difficoltà a concentrarsi, o un rallentamento del pensiero.

Malattia di Pick

Demenza frontale è la definizione usata per indicare un certo numero di forme di demenza che comportano la lesione di cellule nervose principalmente nel lobo frontale del cervello. La malattia di Pick è una di queste forme. Poiché la lesione avviene in quella parte del cervello che controlla il comportamento, questa forma di demenza è spesso contrassegnata da notevoli cambiamenti nella personalità dell'individuo, che può diventare sgarbato, arrogante, comportarsi in modo sconveniente, in sostanza non rispettare le convenzioni sociali. I primi stadi sono contraddistinti da mancanza di iniziativa e indebolimento della memoria recente. Anche il disorientamento spaziale si instaura abbastanza presto. Negli ultimi stadi, i pazienti sono costretti a letto. La malattia di Pick ha generalmente inizio tra i 52 e i 57 anni di età, e ha una durata media dai 6 ai 7 anni.

Ultimo aggiornamento: 18 Settembre 2020
7 minuti di lettura

L’hai trovato utile?

Condividi

Iscriviti alla newsletter di Paginemediche
Unisciti ad una community di oltre 50mila persone per ricevere sconti esclusivi e consigli di salute dai nostri esperti.
Ho letto l'Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali