Le antracicline convenzionali si sono rivelate agenti estremamente efficaci nella Terapia di numerosi tumori, tra cui il carcinoma mammario metastatico. Tuttavia, come classe farmacologica le antracicline convenzionali sono contraddistinte da una tossicità che ne limita l'impiego terapeutico. La tossicità acuta, dose-limitante, della terapia con antracicline convenzionali è rappresentata dalla comparsa di mielosoppressione, principalmente neutropenia. Sono stati comunemente osservati anche effetti tossici gastrointestinali, tra cui nausea, vomito, diarrea, mucosite e stomatite. La maggioranza delle pazienti manifesta, inoltre, una alopecia pronunciata.
Le antracicline convenzionali sono, inoltre, caratterizzate da cardiotossicità, sia acuta che cronica, in particolare inducono una cardiomiopatia congestizia dose-dipendente, che risulta spesso in insufficienza cardiaca congestizia.
Si ritiene che la cardiomiopatia indotta dalla doxorubicina sia causata dagli elevati picchi di concentrazione plasmatica che conseguono all'infusione. Pertanto, per ottenere lentamente una concentrazione stabile con un migliore profilo di sicurezza, è stato proposto l'incapsulamento della doxorubicina all'interno di liposomi.
I liposomi tradizionali, utilizzati per il trasporto dei farmaci, sono generalmente di piccole dimensioni (Sistema immunitario e di conseguenza sono riconosciuti ed eliminati dal sistema immunitario stesso prima di raggiungere il tessuto tumorale.
Per superare i limiti dei liposomi tradizionali, sono state sviluppate nuove tecnologie che consentono l'accumulo preferenziale del farmaco nel tessuto tumorale preservando il tessuto sano, per ottenere un effetto antitumorale specifico, e che permettono di evitarne il riconoscimento e l'eliminazione da parte del sistema immunitario, prolungandone così il tempo di circolo.
Il prodotto
La Doxorubicina liposomiale pegilata è composta da un comparto interno idrofilico che contiene 10-15.000 molecole di doxorubicina e una capsula a doppio strato lipidico (il liposoma) alla quale è stato applicato un rivestimento esterno di polietilenglicole (PEG).
Questo nuovo tipo di liposoma, il liposoma pegilato, rappresenta una formulazione completamente nuova di doxorubicina.
Il rivestimento di PEG fa sì che il liposoma non venga riconosciuto dal sistema immunitario, al contrario dei liposomi classici, evitandone quindi il sequestro e la fagocitosi da parte del sistema reticolo-endoteliale (in particolare, il farmaco non viene captato dai macrofagi di fegato e milza, che inattiverebbero il farmaco). La tecnologia Stealth consente quindi di mantenere il farmaco in circolo per lungo tempo. I liposomi rimangono in circolo per circa 2-3 settimane dall'iniezione, e, durante questo periodo, tutto il farmaco rimane incapsulato.
Le dimensioni del liposoma pegilato (diametro: 85 nm) sono tali da permettere lo stravaso unicamente attraverso le fenestrature dei capillari neoformati all'interno dei tumori, più permeabili rispetto a quelli presenti nei tessuti normali.
Di conseguenza, il farmaco si concentra preferenzialmente in sede neoplastica preservando i tessuti sani.
Le molecole di principio attivo (doxorubicina HCl) vengono rilasciate dal liposoma solo dopo lo stravaso, come conseguenza del contatto con il microambiente tumorale (basso pH, agenti ossidanti, enzimi rilasciati nel liquido interstiziale dalle cellule neoplastiche).
Le molecole di farmaco libere penetrano quindi nelle cellule tumorali esplicando la loro attività citotossica.
Indicazione del prodotto
Doxorubicina Liposomiale Pegilata è indicata:
- Nella monoterapia di pazienti con tumore alla mammella metastatico con presenza di aumentato rischio cardiaco.
- Nella terapia del tumore ovarico in stadio avanzato in donne che abbiano fallito un trattamento chemioterapico di prima linea a base di platino.
- Nel sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS come chemioterapia di prima linea o di seconda linea in pazienti con malattia in stadio avanzato.
Somministrazione del prodotto
Doxorubicina Liposomiale Pegilata deve essere somministrata per infusione endovenosa; 50 mg/m2 ogni 4 settimane.
Evidenze Cliniche
Recenti studi clinici a sostegno dell'autorizzazione di prodotto nella terapia del carcinoma mammario metastatico, dimostrano un rilascio selettivo di Doxorubicina Liposomiale Pegilata in sede tumorale. Grazie al mancato riconoscimento da parte del sistema immunitario si è registrata una prolungata presenza in circolo del farmaco.
Ad un efficacia sovrapponibile a doxorubicina convenzionale si accompagna un miglior profilo di tollerabilità: una minor Incidenza di eventi cardiaci globali (18,8% vs 3,9%) nel trattamento di prima linea; il rischio di cardiotossicità è 7 volte inferiore a doxorubicina convenzionale nelle pazienti precedentemente trattate con antraciciline.
Si registra inoltre una bassa incidenza di alopecia totale o pronunciata (7% vs 54% con doxorubicina convenzionale) e ridotte percentuali di nausea (37% vs 53%), vomito (19% vs 31%), neutropenia (4% vs 10%).
I vantaggi più rilevanti
Nei confronti della doxorubicina convenzionale, Doxorubicina liposomiale pegilata presenta i seguenti vantaggi:
- Innovativa tecnologia farmaceutica
- Farmacocinetica mirata con rilascio selettivo di farmaco in sede tumorale
- Efficacia clinica non inferiore a doxorubicina convenzionale
- Minor incidenza di eventi cardiaci anche in pazienti a rischio elevato
- Ridotta incidenza di alopecia
- Buon profilo di tollerabilità
Controindicazioni
Il farmaco è controindicato in pazienti con ipersensibilità al principio attivo e ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Effetti collaterali
Gli effetti collaterali più comuni comprendono eritrodisestesia palmo-plantare (PPE), stomatite, tossicità ematica, mucosite.