Il rotavirus, responsabile di una gastroenterite molto diffusa in tutto il mondo, che colpisce soprattutto neonati e bambini piccoli, è stato il ‘protagonista’ di un worskhop che si è svolto il 29 novembre scorso a Milano, presso la Clinica Mangiagalli. L’incontro è stato l’occasione per discutere sugli aspetti epidemiologici e clinici dell’infezione da rotavirus, a cui hanno partecipato pediatri e igienisti con l’obiettivo di stendere un documento operativo per l’implementazione della Vaccinazione in Lombardia.
Le gastroenteriti acute da rotavirus, infatti, rappresentano un problema sanitario delicato come dimostra il dato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: 231 decessi, 90 mila ospedalizzazioni e quasi 700 mila visite mediche nella sola Europa. In Italia, inoltre, stando a uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Italian Journal of Public Health, le infezioni da rotavirus colpiscono oltre 400 mila bambini al di sotto dei 5 anni, con 320 mila casi gestiti a domicilio, 10 mila ospedalizzazioni, 80 mila visite mediche e 11 decessi ogni anno.
Da qui l’importanza della vaccinazione, unico strumento efficace per prevenire la malattia. “I rotavirus - come affermato da Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura del Policlinico dell’Università degli Studi di Milano e presidente WAidid (Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici) - rappresentano la causa di gastroenterite acuta grave in età pediatrica in tutto il mondo e la più frequente causa di Diarrea grave nei bambini al di sotto dei 5 anni”.
“In Italia - ha aggiunto la professoressa Esposito - il nuovo Piano Vaccini ritiene prioritaria la vaccinazione anti rotavirus nei bambini già a partire dalla 6a settimana di vita e nella Regione Lombardia, sebbene ancora poco implementata, è offerta gratuitamente ai neonati pretermine, che nel nostro Paese rappresentano circa il 7% delle nascite complessive, e ai soggetti a rischio”.
Ecco perché è necessario, come già accennato, avere un documento operativo condiviso con l’obiettivo di implementare in Lombardia la vaccinazione anti rotavirus universale “raccomandata, in primis, per i prematuri ricoverati in terapia intensiva e per i neonati con patologie croniche”.
I sintomi della malattia da rotavirus
La gastroenterite da rotavirus è più comune nei neonati e nei bambini piccoli ma anche i bambini più grandi e gli adulti si possono ammalare. Una volta che una persona è esposta al virus, ci vogliono circa due giorni affinché i sintomi compaiano.
I bambini infettati possono presentare diarrea acquosa, vomito, febbre e dolore addominale. Il vomito e la diarrea, inoltre, possono durare da tre a otto giorni. Altri sintomi possono includere la perdita di appetito e di fluidi corporei (disidratazione), che possono essere particolarmente pericolosi nei neonati e nei bambini piccoli.
L’importanza del vaccino
Anche i bambini vaccinati possono essere infettati dal virus; tuttavia il Vaccino garantisce meno probabilità di ammalarsi e i sintomi possono essere meno gravi.
Come emerge dal Calendario per la Vita 2016, si raccomanda di anticipare alla 6° settimana la prima somministrazione per via orale del vaccino anti rotavirus, così da ridurre drasticamente i casi più gravi di ospedalizzazione, soprattutto dei lattanti più piccoli, per proseguire poi con le ulteriori dosi (una seconda o una seconda e una terza, a seconda del vaccino in uso), in concomitanza con le sedute vaccinali successive, entro la 24 - 26esima settimana di vita.
Anche nei nati prematuri va considerata l’età cronologica, non l’età corretta, e la vaccinazione va eseguita o direttamente in neonatologia se il piccolo è ancora ricoverato o nei centri vaccinali o negli ambulatori dei pediatri di famiglia.
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