Il 25 Novembre ricorre l'anniversario della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (International day for the elimination of violence against women), proclamata dall’Onu nel 1999. Per l'occasione i principali monumenti di tutte le città del mondo si coloreranno di arancione, divenuto il colore simbolo della giornata, per un futuro più luminoso senza violenza.
“Occorrono cambiamenti culturali per smettere di osservare le donne come cittadine di seconda classe. Bisogna creare una cultura di rispetto”. È il messaggio di cui si fa portavoce “UN Women” (United Nations entity for gender equality and the empowerment of women), ovvero l’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle Donne che opera a livello internazionale per favorire il processo di crescita e sviluppo dell’intero universo femminile, anche per quanto riguarda la sua partecipazione pubblica.
Giornata contro la violenza sulle donne: il numero verde per denunciare
La violenza sulle donne rappresenta una vera e propria piaga che l’umanità, purtroppo, non è ancora riuscita a debellare. Può accadere dappertutto: all’interno delle mura domestiche, sul posto di lavoro, per strada. Nonostante il trascorre degli anni, i ricambi generazionali, il varo di nuove normative, ancora oggi sono milioni le donne nel mondo vittime di violenze di ogni tipo. E il rimando non è soltanto ai Paesi arabi oppure del terzo mondo – dove sono consentite pratiche aberranti come la lapidazione e le mutilazioni genitali – ma anche nei Paesi occidentali.
In Italia e nel mondo subisce violenza, in media, una donna su 3 dai 15 anni in su. Esemplificativo, poi, è il dato del 53% di donne in tutta l’Ue che dichiara di evitare determinati luoghi o particolari situazioni per il timore di subire aggressioni. Un altro dato da non sottovalutare è che, spesso, sono i partner (oppure ex partner) a commettere gli atti più gravi: nel nostro paese sono infatti responsabili del 62,7% degli stupri. Realtà drammatiche su cui la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne intende intende far riflettere.
Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega alle pari opportunità, nell’ambito della conferenza di presentazione del numero gratuito “1522” antiviolenza e antistalking, oggi gestito da Telefono rosa denuncia “Nei primi dieci mesi del 2017 sono state 26.481 le chiamate al numero verde 1522, l’84% sono arrivate da donne italiane, che nel 70% dei casi hanno figli. Di queste 26mila chiamate, oltre quattromila sono arrivate da donne vittime di violenza e 630 sono servite per denunciare casi di stalking”.
La sensibilizzazione come obiettivo della Giornata contro la violenza sulle donne
Il processo di sensibilizzazione passa (soprattutto) attraverso il ricordo delle vittime di femminicidi e violenze sulle donne (che comprendono, ad esempio, reati come la violenza sessuale, lo stupro, senza dimenticare la – spesso sottovalutata – violenza psicologica).
Da qui, l’importanza di prevenire e combattere la violenza nei confronti delle donne. In che modo? Educando al rispetto della persona e dei diritti, contrastando gli stereotipi di genere che sono alla base di una visione distorta di donne e uomini all’interno della società: il rispetto è alla base di qualsiasi rapporto. Sono tutte ragione valide per le quali viene chiesto, alle istituzioni, di rispondere in modo efficace, investendo fondi e risorse per supportare il lavoro dei centri antiviolenza.
Perché, come affermava lo scrittore e biochimico Isaac Asimov: “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”.