Giovedì 17 maggio sarà la XIV Giornata Mondiale contro l’Ipertensione, promossa a livello internazionale dalla World Hypertension League e in Italia dalla Siia, la società italiana dell’Ipertensione arteriosa, che nei prossimi giorni sarà a disposizione di chiunque voglia farsi misurare la pressione. L’elenco delle postazioni con i volontari, regione per regione, è in continuo aggiornamento. I giorni, il luogo e gli orari di riferimento si possono già consultare online.
Il tema scelto per l’edizione 2018 è a livello internazionale “Know Your Numbers”: conosci i tuoi valori. Il primo passo per la gestione dell’ipertensione è infatti basato sul controllo quotidiano della pressione: se sei iperteso, devi curarti ogni giorno in modo continuativo.
I numeri in Italia e nel mondo
La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue circolante sulle pareti arteriose a seguito della spinta data dal cuore. Quando durante la visita medica la pressione massima è uguale a (o supera) i 140 mmHg o la minima corrisponde a 90 mmHg, la pressione è alta e potrebbe essere indice di ipertensione arteriosa. Più alta è la pressione, maggiore è il rischio di malattie cardiovascolari.
L’ipertensione arteriosa è il killer silenzioso che ogni anno costa la vita a 7,5 milioni di persone nel mondo. È la principale causa di malattie cardiovascolari – infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, occlusione delle arterie, rottura dell’aorta – che in Italia provocano 240mila morti ogni anno, pari al 40% di tutte le cause di decesso.
Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, sono 16 milioni (il 30% della popolazione) i connazionali che soffrono di ipertensione (33% uomini, 31% donne). Il 19% degli uomini e il 14% delle donne sono inoltre in una condizione di rischio (ovvero hanno un valore della pressione sistolica compreso fra 140 e 160 mmHg e quello della diastolica è compreso fra 90 e 95 mmHg). E la malattia è causa scatenante di un gran numero di complicanze.
L’ipertensione infatti predispone anche allo sviluppo di malattie renali, di demenza e di diabete. Nella maggioranza dei pazienti la causa dell’elevazione pressoria è sconosciuta (ipertensione essenziale o primitiva), mentre sono noti alcuni fattori, oltre all’età, che aumentano le probabilità di essere ipertesi o di diventarlo: uno o entrambi i genitori ipertesi; eccessivo consumo di sale; sovrappeso o obesità; sedentarietà; uso di farmaci o sostanze che possono aumentare la pressione (pillola contraccettiva, farmaci antinfiammatori, cortisonici, vasocostrittori nasali, anfetamine, cocaina).
Per prevenire il rischio di ipertensione è importante quindi condurre una vita sana, curando l’alimentazione e facendo attività fisica regolare.
Come si misura la pressione?
Solo la misurazione regolare della pressione arteriosa (due volte al mattino e due alla sera prima di mangiare e di assumere farmaci) permette di diagnosticare l’ipertensione e di verificare l’efficacia della terapia nella prevenzione delle complicanze cardiovascolari. La Siia spiega in che modo:
- in condizioni di riposo da almeno 5 minuti;
- senza aver fumato, bevuto alcool, caffè o te, mangiato pesantemente o fatto attività fisica;
- senza parlare né muoversi, stando seduti con la schiena appoggiata e il braccio su un tavolo all’altezza del cuore;
- effettuando ogni volta almeno 2 misurazioni consecutive, con un apparecchio validato;
- utilizzando un bracciale di dimensioni adeguate al proprio braccio;
- in particolari popolazioni di pazienti quali donne in gravidanza, diabetici, anziani, obesi, ecc., si consiglia l’utilizzo di apparecchi specificatamente validati;
- è raccomandabile, durante la misurazione, ottenere informazioni sulla presenza o meno di possibili aritmie come la fibrillazione atriale (fattore di rischio per ictus) con apparecchi dotati di algoritmo validato per questa rilevazione.
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