Si svolgerà, in tutto il mondo, il prossimo 13 marzo la “Giornata Mondiale del Sonno (World Sleeping Day)”, giornata internazionale che vuole essere un appello perché si agisca su tutte le situazioni cliniche relative al sonno, alla mancanza del sonno stesso e a tutte le patologie provocate dalla mancanza di sonno.
Giornata mondiale del sonno
La Giornata è organizzata dalla Commissione “World Sleep Day” e dalla “World Sleep Society” con l’obbiettivo di favorire la salute attraverso il sonno e garantire la stessa attraverso la conoscenza a la cura dei disturbi del sonno stesso.
Tramite la Giornata mondiale del sonno, l'associazione cerca di aumentare la conoscenza sulle problematiche del sonno, favorendone una miglior comprensione e prevenzione, riducendo così la problematica delle dissonnie che ha un'estensione globale e si stima minacci salute e qualità della vita del 45% della popolazione mondiale.
Quest’anno lo slogan è “Sonno Migliore, Vita Migliore, Un Pianeta Migliore”. Gli studiosi delle associazioni che hanno istituito la giornata sono specialisti della clinica del sonno e delle sue componenti. Lo scopo è quello di diffondere le informazioni sui disturbi del sonno nella maggior parte dei settori scientifici mondiali.
Alla prima edizione, che si tenne nel 2008, hanno dato il loro supporto studiosi del calibro di Liborio Parrino della professore associato di Neurologia alla facoltà di Medicina dell’Università di Parma e Antonio Culebras, Docente of Neurologia presso la Upstate Medical University, oltre che consulente presso “The Sleep Center”, del Community General Hospital, Syracuse, New York, USA.
Giornata mondiale del sonno: perché è importante celebrarla
La “Giornata Mondiale del Sonno”, è stata creata perché i medici e i ricercatori specializzati nella cura dei disturbi del sonno hanno intrapreso una battaglia contro la credenza che i disturbi del sonno non siano causa di altrettanti disturbi per la salute.
Si stima, infatti, che la deprivazione di sonno costi rispettivamente oltre 400 miliardi di dollari all'anno agli Stati Uniti, 138 miliardi di dollari all'anno al Giappone, 60 miliardi di dollari all'anno alla Germania, 50 miliardi di dollari all'anno nel Regno Unito, e 21 miliardi di dollari annui in Canada.