Il 18 ottobre 2020 torna la Giornata Mondiale della Menopausa, l’evento organizzato dalla International Menopause Society (IMS) in collaborazione con l’OMS e interamente dedicato alle donne per informare su cambiamenti e problemi tipici di questo delicato periodo.
Il tema di quest’anno riguarda l’insufficienza ovarica prematura (dall’inglese Premature Ovarian Insufficiency, POI): una condizione caratterizzata dalla scomparsa delle mestruazioni prima dei 40 anni di età. Nelle donne che soffrono di menopausa precoce, le ovaie non rilasciano più ovuli regolarmente e diventano meno capaci di produrre ormoni.
Giornata della Menopausa: focus sull'insufficienza ovarica prematura
I sintomi della patologia sono gli stessi che compaiono in caso di menopausa normale: vampate di calore, sudorazione notturna, sbalzi di umore. Tuttavia, alcune donne affette da insufficienza ovarica prematura possono non presentare alcun sintomo.
Una diagnosi di POI può avere un fortissimo impatto sul benessere emotivo della persona che ne soffre. Anche se non è impossibile una gravidanza, una donna con insufficienza ovarica prematura ha ridotte possibilità di avere un figlio. Inoltre, se non adeguatamente trattata, sul lungo periodo può influenzare la salute delle ossa, del cuore e del cervello.
Come può essere trattata?
È importante seguire innanzitutto una dieta sana da abbinare ad una regolare attività fisica, mantenendo il benessere emotivo. I sintomi fisici ed emotivi possono essere trattati con successo con la terapia ormonale composta da
- ormoni naturali che imitano gli ormoni dell’ovaio prodotti normalmente dal proprio corpo (estrogeno/progesterone/testosterone);
- pillola contraccettiva orale combinata spesso utilizzata senza l'intervallo libero da ormoni.
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