Una migliore comprensione della patologia, in che modo può essere prevenuta e affrontata, deve essere le “strada” da percorrere con sempre più costanza. Il rimando è alla depressione, che colpisce persone di tutte le età e, nei casi peggiori, può portare al suicidio (che rappresenta la seconda causa di morte tra i 15 e 29 anni: soltanto nel 2015 ben 788mila persone hanno deciso di porre volontariamente fine alla loro vita). Ed è proprio la Depressione il focus dell’edizione 2017 della Giornata Mondiale della Salute (World health day) che come ogni anno si svolgerà il 7 aprile. È stata scelta questa data per ricordare la fondazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la cui costituzione è entrata in vigore il 7 aprile del 1948.
La Giornata sarà il momento culmine della campagna “Depression: let’s talk” avviata in occasione dello scorso “World mental health day”, per rimarcare come la depressione può e deve essere evitata e curata in modo approfondito. Da qui l’importanza di discuterne, senza alcuna vergogna, con medici, familiari e amici, a casa, a scuola o in ufficio, attraverso media, blog e social network, spingendo chi ne soffre a chiedere aiuto rivolgendosi agli specialisti.
Una condizione subdola che non fa distinzioni
La depressione è una Patologia sempre più diffusa, una condizione subdola che erode ogni certezza, cancella i bei ricordi e induce a vivere il presente e il futuro in modo negativo. Oggi siamo tutti più “connessi”, ed è anche per questo che (spesso) ci si sente più soli; anche se quotidianamente entriamo in contatto con migliaia di persone, tutto è virtuale.
Dai dati raccolti dall’Oms emerge che a soffrire di depressione – una patologia che, ovviamente, non fa distinzione di sesso, razza, religione oppure condizione socio-economica – sono 322 milioni di persone che corrispondono al 4,4% della popolazione mondiale. In particolare la depressione va a colpire maggiormente le donne (5,1%) rispetto agli uomini (3,6%). E ancora, dal 2005 al 2015 si è registrato un aumento di casi di depressione del 18,4%. Occorre ricordare che soltanto per metà dei pazienti si registra un trattamento terapeutico consono. Restano indietro, con solo il 10% dei casi “trattati” efficacemente, quelli che sono i paesi più arretrati del mondo.
Depressione: manifestazione e rischi
La depressione si manifesta attraverso episodi lievi, moderati oppure frequenti e, a seconda dei casi, può essere cronica, con ricadute o ricorrente, solo per fare alcuni esempi. Ad ogni modo i sintomi della malattia sono sempre gli stessi: scarsa facilità di concentrazione e memoria, disturbi del sonno, aumento oppure perdita del peso. La persona depressa ha la tendenza a svalutarsi, è incline a isolarsi e ad assumere atteggiamenti passivi, sperimentando stati d’animo che spaziano dalla tristezza alla disperazione, dal senso di vuoto alla perdita di fiducia.
Spesso, soprattutto i più giovani, possono far ricorso all’alcol o alle droghe per provare ad allievare la sofferenza. In quest’ottica sono di fondamentale importanza le forme di diagnosi e i trattamenti – sia per i casi lievi sia per quelli più complessi – concentrandosi anche sui programmi scolastici per il pensiero positivo e di allenamento e sostegno per gli anziani, nonché sul supporto ai genitori di bambini con difficoltà comportamentali.