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La mappa del rischio su scala globale
Nascere e vivere in un luogo piuttosto che in un altro influenzerebbe la personale propensione al rischio. Lo suggerisce una teoria formulata presso l'Università di Basilea ed il Max Plank Institute for Human Development di Berlino in uno studio condotto su 77 Paesi diversi. Gli esperti hanno, così, tratteggiato i contorni di una mappa del rischio su scala mondiale riuscendo a fotografare la tendenza a rischiare delle persone in base al luogo dove vivono.Così scopriamo che:
- in Paesi come la Germania, la Russia o gli Stati Uniti la propensione ad assumersi dei rischi si riduce ma mano che si invecchia e gli uomini sono più inclini a prendere decisioni sicure
- in Paesi come il Mali, la Nigeria, il Pakistan nel corso della vita non si registrano variazioni significative nel proprio comportamento
- nei Paesi con un più alto tasso di povertà e disuguaglianza sociale la propensione a correre dei rischi resta alta ad ogni età, probabilmente perché assumersi dei rischi significa sopravvivere e combattere per i propri diritti.
Lo studio dello sviluppo umano deve prendere in esame anche l'ambiente
Come spiega Ralp Hertwig del Max Planck di Berlino su Psychological Science, lo studio dimostra che quando si deve studiare lo sviluppo umano non si può prescindere dal prendere nella giusta considerazione il rapporto tra esseri umani e ambiente in cui crescono. E la ricerca dimostra anche che la propensione soggettiva al rischio non resta sempre stabile nel tempo, ma può cambiare con il passare degli anni e molto dipende anche dal luogo in cui si vive.
Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio 2016
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