Roma, 7 nov. (AdnKronos Salute) - Trasferirsi in un nuovo Paese può essere difficile non solo per noi, ma anche per i nostri batteri intestinali. Un nuovo studio pubblicato su 'Cell' suggerisce infatti che la migrazione può influire profondamente sui microrganismi che vivono nei nostri sistemi digestivi, con importanti implicazioni per la salute. Ad esempio, chi si trasferisce negli Stati Uniti diventa più suscettibile allo sviluppo di obesità e malattie metaboliche come il diabete, rispetto a persone provenienti dagli stessi Paesi che non migrano Oltreoceano o ai cittadini statunitensi nativi.
Per cercare di capire questo fenomeno, i ricercatori dell'Università del Minnesota hanno condotto un'indagine ampia e approfondita sugli immigrati thailandesi che si sono trasferiti proprio in Usa. Gli autori hanno esaminato la dieta, i microbi intestinali e l'indice di massa corporea degli immigranti prima e dopo il loro trasferimento. I risultati hanno dimostrato un cambiamento profondo del microbioma.
Lo studio ha confrontato un totale di 514 donne sane, divise tra quelle nate e residenti in Thailandia, quelle nate nel Sud-est asiatico che si sono trasferite negli Stati Uniti e quelle nate negli Stati Uniti da genitori immigrati originari del Sud-Est asiatico. Ne è emerso che i cambiamenti nel microbioma intestinale iniziano non appena si tocca il suo americano e continua a cambiare per decenni. E più a lungo si vive nel Paese scelto, più i microbiomi cominciano a somigliare a quelli degli americani nativi di origine etnica europea.
Per cercare di capire questo fenomeno, i ricercatori dell'Università del Minnesota hanno condotto un'indagine ampia e approfondita sugli immigrati thailandesi che si sono trasferiti proprio in Usa. Gli autori hanno esaminato la dieta, i microbi intestinali e l'indice di massa corporea degli immigranti prima e dopo il loro trasferimento. I risultati hanno dimostrato un cambiamento profondo del microbioma.
Lo studio ha confrontato un totale di 514 donne sane, divise tra quelle nate e residenti in Thailandia, quelle nate nel Sud-est asiatico che si sono trasferite negli Stati Uniti e quelle nate negli Stati Uniti da genitori immigrati originari del Sud-Est asiatico. Ne è emerso che i cambiamenti nel microbioma intestinale iniziano non appena si tocca il suo americano e continua a cambiare per decenni. E più a lungo si vive nel Paese scelto, più i microbiomi cominciano a somigliare a quelli degli americani nativi di origine etnica europea.
Ultimo aggiornamento: 07 Novembre 2018
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