“Eliminare la malaria per sempre”: è questo lo slogan scelto per l’edizione 2017 della Giornata Mondiale contro la Malaria (World Malaria Day) che, come ogni anno, ricorre il 25 aprile. Un appuntamento fisso che è diventato un’occasione importante per porre l’accento sulla necessità di continui investimenti e dell’impegno politico per la prevenzione e il controllo della malaria. È la prevenzione, infatti, ad essere lo strumento da utilizzare per ridurre l’Incidenza di una malattia che continua a uccidere più di 400 mila persone ogni anno.
La prevenzione per ridurre la diffusione della malattia
Secondo le ultime stime fornite dall’OMS, in molti Paesi a rischio si è ridotta in maniera significativa la diffusione della malattia; tra il 2010 e il 2015 i nuovi casi di malaria sono diminuiti del 21%, mentre il tasso di mortalità è sceso al 29%. I numeri, però, non devono far abbassare la guardia: entro il 2020 la riduzione dell’incidenza e dei tassi di mortalità dovrà essere di almeno il 40% ma, per arrivare a simili risultati, è necessario investire sullo sviluppo di nuovi strumenti.
In occasione del World Malaria Day 2017 l’OMS ha anche diffuso una brochure, dal titolo “Malaria prevention works: let's close the gap”, rivolta all’importanza della prevenzione come strategia di base per ridurre il peso globale della malattia.
La brochure offre una breve panoramica dei principali strumenti di prevenzione raccomandati ed è divisa in due sezioni. La prima sezione è focalizzata sulle misure di controllo utili per ridurre la diffusione della malattia mentre la seconda è dedicata alle strategie da adottare per i principali gruppi di popolazione a rischio, in particolare in Africa.
Circa il 40% della popolazione a rischio dell’Africa Sub-Sahariana non è protetta da zanzariere impregnate con insetticidi o da trattamenti murali con insetticidi ad azione residua e il 69% delle donne in stato di gravidanza non ha accesso al trattamento preventivo raccomandato dall’Oms.
Chi è a rischio di contrarre la malaria?
Nel 2015 quasi la metà della popolazione mondiale era esposta al rischio di contrarre la malattia infettiva trasmessa attraverso la puntura di zanzare anofele. La maggior parte dei decessi causati da malaria si verificano nell’Africa Sub-Sahariana ma tra i Paesi a rischio rientrano anche quelli del Sud-Est asiatico, dell’America Latina e del Medio Oriente.
Alcuni gruppi di popolazione presentano un rischio notevolmente più elevato di contrarre la malaria: tra questi rientrano i neonati, i bambini sotto i 5 anni di età, le donne incinte e i pazienti con HIV/AIDS, così come gli immigrati non immuni e viaggiatori. Il Piano Sanitario Nazionale di ogni Paese dovrebbe adottare misure speciali per proteggere queste fasce più vulnerabili della popolazione dall'Infezione della malaria.