Coppette di vetro, bambù o ceramica sulla pelle per aspirare tensioni, dolori e ristagni energetici. È in sintesi la funzione della coppettazione (o cupping): una pratica molto antica utilizzata tradizionalmente dalla medicina cinese e successivamente diffusa in Occidente dove oggi è diventata quasi moda tra alcuni sportivi e amanti delle tecniche curative orientali.
Coppettazione: come funziona e a cosa serve
La coppettazione, importata dall’Asia dal medico e storico della medicina austriaco Bernhard Aschner che nella prima metà del secolo scorso riprese e diffuse alcune delle terapie più antiche nel mondo, è una pratica che prende il nome dallo strumento di cui si serve, ovvero delle semplici coppette.
Disponibili in diversi materiali, piccole bocce si applicano a ventosa su alcune parti del corpo per stimolare in quei punti la circolazione sanguigna, eliminando tossine e rigenerando l’organismo. Alcuni sportivi scelgono di sottoporsi a questa pratica per sciogliere delle tensioni muscolari dopo l’allenamento o la gara.
L’idea, diffusa già nel II secolo d.C., è che con questo sistema si riattivino i liquidi del corpo evitando i ristagni semplicemente agendo sulle cosiddette “zone riflesse”: alcune aree del viso, del piede, della schiena energicamente collegate ad altre zone e a organi interni – sono le stesse riconosciute in agopuntura – stimolate per riportare l’armonia e l’equilibrio in tutto l’organismo.
Le coppette posso essere fisse o scorrere lungo alcune linee prestabilite. Ogni applicazione dura in media dai 5 ai 10 minuti e comunque non va oltre i 20, per non affaticare i punti stimolati. Per far sì che le coppette aderiscano con un effetto ventosa, generalmente si riscaldano prima dell’applicazione con l’uso di una fiamma posta all’interno: il calore è parte integrante della terapia. Ma esiste anche una coppettazione a freddo, più moderna, praticata con delle coppette in silicone – più spesso praticata in spa e centri benessere - dotate di valvole che assicurano l’effetto ventosa e che si possono regolare in base alla forza di aspirazione che si desidera ottenere.
Coppettazione: benefici e controindicazioni
I dolori reumatici e la cellulite sembrano trovare beneficio dalla coppettazione (nei centri estetici che la praticano si preferisce quella a freddo seguita da un massaggio drenante), così come alcune tensioni muscolari dovute allo sforzo o tensioni psichiche.
Sintomi dolorosi dovuti a umidità, freddo o traumi potrebbero alleviarsi grazie all’azione su punti strategici. Ansia, insonnia, depressione, pensieri ossessivi si allentano, secondo gli esperti. Per un trattamento di tipo tradizionale è meglio rivolgersi a un agopuntore specializzato. Ma bisogna tenere conto anche delle controindicazioni di questa pratica antica che – è bene specificare – è priva di fondamenti scientifici.
La coppettazione infatti lascia dei segni circolari sulla pelle di colore rosso violaceo che tendono a scomparire nel giro di qualche giorno. È decisamente sconsigliata in caso di astenia e spossatezza, malattie del sangue, escoriazioni della pelle e dermatosi, e in gravidanza.