Lancette in avanti di un’ora: il passaggio dall’ora solare a quella legale ci regalerà giornate più lunghe e parecchia luce in più.
Disturbi legati al cambio di orario
Sicuramente ci sarà più tempo da trascorrere all’aria aperta, godendo della bella stagione in arrivo. Ma come ogni anno, immancabili, possono presentarsi alcuni disturbi legati al cambio di orario e alla primavera che incalza. Generalmente l’aumento della luce può causare qualche scompenso nella produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno, e quindi qualcuno potrà soffrire di una leggere insonnia nei primi giorni della settimana.
Chi poi già soffre di ansia e depressione l’arrivo dell’ora legale può provocare un acuirsi dei sintomi e favorire irritabilità e sbalzi d’umore.
Cosa fare?
Il consiglio per tutti è quello di sfruttare le belle giornate facendo sport, possibilmente all’aperto. L’esercizio aerobico stimola i neurotrasmettitori che producono serotina ed endorfine, capaci di regalare una naturale sensazione di benessere e di svolgere una potente azione analgesica.
Secondo le raccomandazioni dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sarebbero sufficienti 150 minuti di esercizio alla settimana (30 minuti per 5 giorni) per mantenersi in salute e migliorare significativamente l’umore delle persone che soffrono di depressione.
Cambio d'ora legale: le soluzioni per il nostro organismo
Ormai è ampiamente documentato, come un allenamento moderato e continuo agisca in modo diretto e qualificato sul sistema ormonale a tutti i livelli. Il sistema serotonina – melatonina ne è uno, quello endorfinico è un altro, sufficientemente descritti nell’articolo.
Un terzo sistema riguarda l’armonia fra estrogeni e progesterone, di primaria importanza per le donne che soffrono più degli uomini della distonia vegetativa. Spesso il rapporto utile fra questi ormoni perde il suo equilibrio con le conseguenze della 'sindrome premestruale' nella donna giovane e della 'sindrome della premenopausa' nella donna dopo i 40 anni.
Lo squilibrio di questa cooperazione causa sintomi vegetavi di gamma larga, quali insonnia, depressione ecc..., poi a livello fisico ritenzione idrica, aumento della massa grassa, debolezza muscolare ecc. Se intervengono ulteriori fattori di stress come variazioni climatiche e anche il jet lag oppure il cambiamento dell’orario, ecco che questo sistema già precario di per sé, tende a scompensare del tutto.
L'allenamento frequente ed aerobico – bassa intensità, respiro tranquillo, battito cardiaco entro certi limiti – stabilizza questo sistema, eliminando e anche prevenendo i disturbi menzionati. Fattore sensibile di questa sintonia è proprio il progesterone, che rischia di calare, aprendo una forbice divaricante nel confronto con gli estrogeni, che in genere sono stabili e resistenti ad influenze esterne.
Si crea una dominanza estrogenica con il risultato descritto. È il progesterone che reagisce allo stile di vita, a fattori di stress, all’alimentazione e al mantenimento dell’energia vitale in senso lato. Livelli alti e sufficienti del progesterone si accompagnano a un aumento della tolleranza allo stress, tenacia e buon rendimento fisico e soprattutto un sonno beato.
Altri fattori
Oltre all’attività fisica intervengono svariati fattori sul metabolismo ormonale descritto e sulla stabilità vegetativa in gioco.
Voglio solo accennare ad alcuni:
- considero l’alimentazione ed innanzitutto la cultura del mangiare come un'entità con livello d’importanza paragonabile all’attività fisica: ridurre la mole del pasto serale, masticazione lenta, non bere durante i pasti ecc, scegliere alimenti di buona digeribilità ecc;
- la serenità psichica, interconnessa sia con l’attività fisica che con l’alimentazione, ha comunque un suo valore anche primario. Esistono tante conoscenze e procedimenti mirati per migliorarne la qualità;
- non sono da dimenticare gli abusi di sostanze farmacologicamente attive a livello vegetativo, in prima linea il fumo, l’alcol, la caffeina, lo zucchero, altre droghe sia stimolanti che tranquillizzanti, capaci di alterare il tono del sistema nervoso vegetativo.
Ognuno dei temi rammentati ha la sua parte nel contesto di una vita degna, autogestita e stabile. Chi ne sente la necessità, chi è conscio della dimensione di un'esistenza piena e completa, percorrerà tutte le strade a disposizione per ottenere la sua pace interna e la gratificazione della salute.
Dovesse l’attenzione ai passi da compiere non portare al risultato previsto, ecco che la medicina integrativa offre tutta una gamma di possibilità terapeutiche per venire incontro alla stabilità del sistema psico- vegetativo.
Bene si integrano i rimedi omeopatici ed energetici, fitoterapici e stabilizzatori dei sistemi ormonale ed acido-base in una vita, che già vuole essere biologica ed indipendente. Attenti ai farmaci allopatici, che cercano di eliminare sintomi fastidiosi in modo mirato e creano purtroppo sintomi nuovi più restii dei primi e più difficili da allontanare.