Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
Ischia, dove l’acqua è un portento

Ischia, dove l’acqua è un portento

Le terme di Ischia sono ideali per la cura di diverse patologie. Le acque di queste sorgenti hanno un forte potere risanante.
In questo articolo:

Una storia antica

Le qualità sananti delle acque di Ischia hanno fama millenaria. Già nell’VIII secolo a.C., i primi coloni Euboici, provenienti dalla Grecia, le utilizzavano per ritemprarsi, ma soprattutto per accelerare la guarigione delle ferite riportate in battaglia.
Non si conoscevano ancora gli antibiotici, ma già si comprendeva come le sorgenti termali potessero esercitare un’azione risanante.

Il loro merito era riferirsi ad un dato meramente empirico e assai poco scientifico, fondato interamente sull’osservazione.
Certo, siamo assai lontani dalla razionalità contemporanea e i Greci attribuivano i pregi delle acque ischitane alla magnanimità degli dei: su ogni sorgente, avevano eretto un tempio a mo’ di ringraziamento alla divinità.

Se i Greci furono i primi a comprendere le potenzialità delle sorgenti termali, i Romani furono maestri nel servirsene sistematicamente, fondando terme pubbliche in tutti i loro territori e garantendone le cure a tutti i cittadini, senza distinzione di censo.

Anche ad Ischia furono edificati edifici specifici, che pur non avendo la magnificenza delle costruzioni romane, riuscivano a sostenere numerose presenze ed intensi utilizzi.
Tra le più note, vanno ricordate le terme della sorgente di Nitrodi, a Barano d’Ischia, dove s’ergeva un tempietto dedicato ad Apollo ed alle Ninfe Nitrodie, considerate custodi delle acque.

Per quanto lo sfruttamento sistematico delle risorse sorgive sia di qualche secolo precedente alla nascita di Cristo, la storia geologica delle terme ischitane risale a ben 150 mila anni fa, quando l’isola fu colpita da violentissime esplosioni vulcaniche, capaci di rimestare le risorse del sottosuolo, particolarmente utili alla salute umana.

Solo in anni recenti s’è provveduto ad analizzare la composizione chimica delle sorgenti. Tra il 1988 e il 1998, sono state monitorati quasi tutti i pozzi e le fonti presenti sull’isola: 28 aziende termali presenti nel comune di Ischia, 22 nel comune di Casamicciola, 17 a Forio, 7 a Serrara Fontana, 7 a Lacco Ameno, 2 a Barano (un totale di 83).

Ne è emerso un dato essenziale: la temperatura delle acque, che scorrono nel sottosuolo, è assai diversa in rapporto alla zona di flusso e al luogo d’emersione e si assesta in un’ampissima forbice che va dai 18° ai 90°. Non è un dato marginale: anche dalla temperatura dipende l’efficacia delle acque nel contrasto alle molteplici patologie. La diversità termica così marcata consente alle acque ischitane d’essere utili nel fronteggiare problematiche assai eterogenee.

Gli esperti hanno, poi, suddiviso le risorse idriche in quattro categorie:

  • Le acque bicarbonato-calciche;
  • Le acque bicarbonato-alcaline;
  • Le acque di transizione;
  • Le acque alcaline, contenenti solfato e clorurato.


Acque portentose

La grande varietà di acque consente alle terme di Ischia di proporsi come destinazione ideale per chi è affetto dalle più diverse patologie.
Innanzitutto, sono adatte alla cura dell’apparato locomotore, efficaci nel contrasto alle artropatie degenerative, ai reumatismi infiammatori cronici, alla Gotta articolare, alle artropatie ureiche, alle miositi, alle fibrositi, alle mialgie, alle periartriti e alle sindromi algodistrofiche.

Sono, inoltre, un ottimo supporto nel recupero funzionale degli artrolesi nei postumi d’INTERVENTI ortopedici. In questi casi, le tecniche d’utilizzo delle acque sono due: la fangoterapia con o senza bagni e la balneofangoterapia.
La scelta dell’una o dell’altra è operata in rapporto alla specifica problematica.

Cambiando ambito, dobbiamo rilevare come le acque siano un ottimo rimedio anche contro le patologie dell’apparato respiratorio.
L’elenco delle malattie, che possono affrontarsi attraverso cure inalatorie, è corposo: le riniti, le faringiti e le laringiti croniche, atrofiche ed ipertrofiche, le adenoiditi e tonsilliti croniche, la sordità rinogena, le bronchiti croniche e l’asma bronchiale.
Le tecniche applicate sono le terapie inalatorie (inalazioni, aerosols, humages), le irrigazioni nasali, le insufflazioni endotimpaniche e l’antroterapia.

Attraverso tali cure s’ottengono tre diversi effetti: un’azione antinfiammatoria, un’azione antisettica e un’azione decongestionante e detergente.

Le acque ischitane sono efficaci ancora, per altri versi, contro alcune patologie dermatologiche: gli eczemi, le dermatosi, l’acne, le follicoliti e la psoriasi.
Le tecniche utilizzate sono due: i bagni e le docce, che producono azione antinfiammatoria, azione antisettica, azione esfoliante e azione regolatrice del circolo cutaneo.

In ultimo, le acque sono un valido supporto nel contrastare patologie ginecologiche quali infiammazioni croniche e alcune forme di sterilità secondaria femminile.
Le tecniche utilizzate sono i fanghi, le irrigazioni e gli aerosols vaginali.

Gli effetti biologici prodotti sono l’azione antinfiammatoria, l’azione antisettica, l’azione decongestionante e detergente ed, infine, l’azione regolarizzatrice e normalizzatrice delle funzioni endocrine correlate.

Il recupero e il rinvigorimento di un paziente non passa solo attraverso la risoluzione di problematiche strettamente patologiche, ma è prodotto anche di un recuperato equilibrio psico-fisico.

In particolare, le acque termali sono principio attivo di prodotti cosmetici e, nello specifico, quelle ischitane hanno l’ulteriore pregio d’essere salsobromiodiche e sulfuree, qualità che esercita effetti benefici sul trofismo cutaneo.
L’acqua, che viene “rielaborata” attraverso l’Innesto di alghe e batteri, esercita un’azione cheratoplastica e cheratolitica, seboregolatrice, antiedemigena ed antisettica.
Sul territorio isolano, sono presenti beautycenter avanguardistici ad Ischia Porto, a Lacco Ameno, a Casamicciola, a Forio, a Sant’Angelo e a Barano d’Ischia.

Le sorgenti naturali, dove accorrono da tutta l’isola

Se finora abbiamo parlato delle acque, sfruttate in maniera sistematica e scientifica nei parchi termali, non possiamo trascurare l’importanza delle cosiddette “sorgenti naturali”, che affiorano in tutta l’isola e che sono frequentatissime per le loro virtù terapeutiche. Ne ricordiamo alcune.
Innanzitutto, la sorgente di Nitrodi, conosciuta già dai primi colonizzatori greci e sgorgante in Località Buonopane (a Barano).

Due le caratteristiche essenziali che la distinguono: la temperatura bassa, più o meno quella dell’ambiente circostante, e la presenza di calcio, carbonio, cloro, potassio, sodio e zolfo quali componenti.
È la destinazione ideale per chi soffre di gastriti o di gastroduodeniti, ma è anche un ottimo regolatore della diuresi e un buon potenziatore della capacità funzionale del rene.

Ha, tra l’altro, qualità cicatrizzanti e curative delle ulcere da varici, piaghe o fistole. Oltre che adatta ai cosiddetti bagni, può essere anche bevuta tanto che gli ischitani sono abituati a farne scorta.

Nei pressi della sorgente di Nitrodi, è attiva anche la sorgente Olmitello. La caratteristica che le differenzia è la maggiore mineralizzazione delle seconde. Nel 1588, il dottor Giulio Iasolino, insigne medico napoletano, scrisse un testo storicamente essenziale per comprendere le qualità delle acque isolane: “De’ rimedi naturali che sono nell’isola di Pithecusa hoggi detta Ischia”. In questo volume scientifico, affermò come dalla sorgente Olmitello scaturisse acqua adatta a curare le malattie dello stomaco, degli occhi, ma anche i calcoli, le palpitazioni, la febbre e l’artrite.
Il liquido, che può essere anche bevuto, ha un caratteristico sapore di magnesio, i cui sali, agli inizi del Novecento, erano estratti ed utilizzati per curare l’artrite, il diabete, la gotta, la renella, i calcoli renali e l’eccesso di acido urico.

Affascinante è, poi, la baia di Sorgeto, perché si può beneficiare dell’attività vulcanica e termale direttamente nelle acque del mare: è sufficiente fare un bagno per imbattersi in vasche d’acqua calda.

Le acque marine si fondono a quelle termali creando polle bollenti e ricche di minerali, simili ad una vera e propria sauna naturale, da cui s’elevano vapori terapeutici.
La temperatura elevata delle acque consente la frequentazione di questi luoghi anche nei mesi invernali. In ultimo, citiamo le cosiddetta Fumarole, numerosissime in tutta l’isola.

Non sono altro che vapori acquei, fusi ad altre sostanze aeriformi, che fuoriescono da fenditure aperte nel suolo (vulcani ancora attivi o spentisi da pochi anni).
Tra le altre, citiamo la Spiaggia delle Fumarole, che si trova nel comune di Sant’Angelo e che si distingue per una sabbia caldissima e vaporosa.
Qui, con le necessarie attenzioni per evitare scottature, è possibile beneficiare delle cosiddette sabbiature, adattissime a chi ha dolori reumatici. Le temperature delle fumarole sono, ovunque, elevate e raggiungono un minimo di 30° e un massimo di 100°. Tanto per comprendere tali singolari condizioni termiche, è sufficiente ricordare che, sulla Spiaggia delle Fumarole, molti si divertono a cucinare direttamente sulla sabbia e senza fuoco le proprie pietanze.

A cura di Giuseppe Pecorelli
Giornalista freelance, esperto di attualità sociale.

 

Fonti

  • www.sorgenteolmitello.com
  • www.terme.ischia.it
  • IASOLINO GIULIO, De’ rimedi naturali che sono nell’isola di Pithecusa hoggi detta Ischia, Pubblicato presso la stamperia di Giuseppe Cacchj e di Francesco Mollo, Napoli 1588 - 1599
  • STRABONE, Geografia, BUR, Milano 2001
Ultimo aggiornamento: 08 Marzo 2017
9 minuti di lettura

L’hai trovato utile?

Condividi

Iscriviti alla newsletter di Paginemediche
Unisciti ad una community di oltre 50mila persone per ricevere sconti esclusivi e consigli di salute dai nostri esperti.
Ho letto l'Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali