"Dottore, ma l'acne di mia figlia può essere peggiorata dal fatto che fuma? Glielo dica Lei, perché a me non dà più ascolto". Quante volte abbiamo sentito questa frase al momento della visita dermatologica degli adolescenti affetti da acne.
È ben nota l'azione tossica del fumo di sigaretta sulla salute umana e anche la pelle, l'Organo più grande del corpo umano, non fa eccezione a questa regola.
La correlazione tra fumo di sigaretta e invecchiamento cutaneo è stata ampiamente documentata ed è persino riportata come avvertenza sulle confezioni di sigarette attualmente in commercio. Negli ultimi anni, si sta comprendendo il ruolo tossico del tabagismo come importante cofattore nella patogenesi e nel peggioramento clinico di molte patologie, non solo di interesse dermatologico.
I danni alla cute provocati dal fumo di sigaretta
Le centinaia di sostanze chimiche presenti nel fumo di sigaretta (es. ammoniaca, idrocarburi policiclici aromatici, ammine aromatiche, nitrosammine, nicotina, monossido di carbonio, catrame, metalli, etc...) possono arrecare danni alla cute e ai suoi annessi (capelli, unghie, etc) analogamente a quanto avviene per gli organi non estetici.
Nella letteratura scientifica dermatologica sono sempre più dettagliati gli studi che riportano il fumo di tabacco tra i possibili cofattori di svariate patologie (es. Acne del fumatore, Psoriasi volgare, pustolosi palmoplantare, chronoaging, etc...). Il fumo di sigaretta può influenzare anche il fisiologico ciclo del capello, predisponendo a fenomeni di situazioni più o meno importanti, dal semplice defluvium, fino all'alopecia.
Anche le unghie possono con il tempo presentare un ingiallimento della lamina fino ad arrivare alla cosiddetta unghia del fumatore (smoker's nail). Il fumo di tabacco può far assumere ai forti fumatori una tipica espressione del viso (smoker's face), con rughe perioculari e periorali marcate e invecchiamento precoce rispetto all'età anagrafica, a causa dei danni diretti delle tossine, sul derma, in particolare sulle fibre elastiche, sulle fibre collagene e sugli enzimi della matrice extracellulare.
Danni da fumo di sigaretta, sigaro o pipa, sono spesso osservabili in dermatologia del cavo orale, con una colorazione graduale e tipica delle mucose, descritte con termini diversi a seconda dell'organo maggiormente interessato (es. lingua del fumatore, gengiva del fumatore, etc...). Nei fumatori l'incidenza di patologie importanti come il carcinoma del labbro o del cavo orale è più alta che nel resto della popolazione.
L'associazione tra fumo di sigaretta e alcune forme di acne (cosiddetta acne del fumatore) è ben documentata e potrebbe essere anche questo un buon motivo in più per adolescenti e non, di smettere di fumare o meglio ancora di non iniziare la schiavitù da sigaretta. Fumare non è uno status symbol o un passatempo dal quale poter smettere in qualsiasi momento. Chi fuma sa bene che si tratta di una vera e propria dipendenza, dalla quale non è facile smettere.
I meccanismi biochimici mediante i quali il fumo di tabacco può peggiorare alcune forme di acne (es. acne comedogena post adolescenziale) sono molteplici e comprendono la produzione di radicali liberi, la vasocostrizione, la possibile azione sulla lipocalina 2 associata alle gelatinasi dei neutrofili NGAL (meccanismo alterato in alcune varianti cliniche di acne e di psoriasi), l'azione diretta sulle metalloproteinasi di tipo 2 della matrice e altri meccanismi più o meno sofisticati che offrono al dermatologo un ottimo motivo per incoraggiare al momento della visita specialistica, i propri pazienti a smettere di fumare per una pelle più sana e più bella.