Fino a pochi anni fa era i Radicali liberi erano un argomento all'ordine del giorno. Passando attraverso la grande porta aperta del tema dello stress, non c'era persona aggiornata che non sapesse almeno a grandi linee dell'esistenza di queste strane molecole che nemmeno i medici sapevano interpretare.
Si sa. Anche il mondo del salutismo segue gli andamenti delle mode e in quegli anni tutti ne parlavano e se ne sfruttava l'impatto sull'immaginario collettivo con proposte “terapeutiche” di ogni tipo. Negli ultimi tempi se ne parla, a livello di massa, un po' meno. Resta il fatto che la tematica dei radicali liberi è tutt'altro che secondaria e sorpassata. Diciamo che ha preso un'altra strada e si presenta (sempre nell'ambito della comunicazione) sotto altre forme.
Il buono sta nel fatto che la scienza medico-biologica (quella seria) continua il suo percorso e ha fatto passi da gigante: oggi siamo in grado non solo di misurare i radicali liberi e di seguirne l'andamento ma conosciamo a fondo l'importanza (in parte ridimensionata) di quel processo (questo sì di gran moda oggi) al tempo stesso di grande complessità e di migliore comprensione che risponde al nome di infiammazione sistemica (o sterile). Importante è comunque rivolgersi sempre a professionisti e strutture che abbiano la competenza necessaria in questo campo: il consumismo salutistico è molto facile (integratori, terapie poco accreditate, ecc.)
Che cosa sono i radicali liberi
In pratica in radicali liberi (ROS, Reactin Oxygen Species) non sono altro che molecole cui manca nella struttura atomica un elettrone, per cui, per ritornare allo stato di equilibrio atomico, tendono a sottrarlo ad altre vicine col risultato di danneggiarle.
Che cosa poi questo processo infinitesimale che avviene costantemente nel nostro organismo comporti a livello CLINICO non è ancora del tutto chiaro, anche se ormai alcune malattie (come la cataratta) vengono definite anche dalla medicina clinica “malattie da radicali liberi”.
Quello che è certo è che mantenendo uno stile di vita sano il processo si riduce al minimo e saremo meno esposti alle malattie e ai fenomeni (ahimé!) inevitabili dell'invecchiamento. Per ridurre l'effetto dei radicali liberi è necessario:
- Un'alimentazione prevalentemente basata su cibi che contengano antiossidanti;
- Fare un minimo di attività fisica;
- Non abusare di farmaci;
- Se possibile evitare luoghi inquinati.
Radicali liberi e Stress ossidativo
A proposito, quante volte avrete sentito dire da qualcuno: “come sono stressato!”. Ma cosa significa esattamente la parola “stress”? Con la salute e la medicina non si scherza! Non sono d'accordo con l'abitudine a banalizzare le cose di scienza, soprattutto in campo medico: troppi messaggi vengono manipolati da imbonitori soprattutto sul web.
Intanto non usiamo questi termini a caso. Stress non significa stanchezza, del tutto fisiologica e segnale della necessità del riposo. Tra l'altro un certa dose di stress è benefica e viene regolata dagli ormoni principali, come adrenalina, cortisolo, ecc.
Si tratta, come dicevo sopra, di un processo estremamente complesso che andrebbe chiamato stress ossidativo richiamandoci all'evento iniziale che origina dal contatto con l'ossigeno e i suoi derivati (anione superossido e perossido d'idrogeno,ecc.). Processo di vero e proprio arrugginimento biologico delle cellule che con buona efficacia di sintesi viene definito “il paradosso dell'ossigeno”, da una parte indispensabile alla vita ma dall'altra all'origine dell'invecchiamento.
Ricorrere genericamente al medico e a rimedi fai da te produce una doppia delusione, a sua volta fonte di “stress”: soluzione zero e frustrazione nei confronti della medicina. Non si tratta, quindi, di molecole o proteine “patologiche” di per sé, da correggere con farmaci, ma una sorta di indicatori dell'età biologica e quindi dello stato di “salute molecolare” a sua volta responsabile di migliaia di reazioni biochimiche, queste sì condizionabili. Per esempio, non è tanto il valore assoluto del colesterolo che conta ma la percentuale di quello ossidato, nocivo per la parete delle arterie e quindi (ecco la fase finale) dell'ossigenazione dei tessuti organici.
In definitiva, conoscere l'esistenza di questo o quel processo biochimico serve per spingere sempre di più sulla ricerca di sistemi validati e spendibili a livello clinico, ma non chiedete mai al vostro medico di curarvi lo stress o l'eccesso di radicali liberi: vi sentirete rispondere giustamente che non si tratta di malattie e che non esistono ambulatori specifici. Solo un approccio clinico correttamente olistico e competente (medicina predittiva, medicina antiaging) può avere un senso.