Rappresentano un incubo che ritorna in un caso su due. Sono i calcoli renali, un problema che assilla il 10-12% della popolazione italiana e la metà dei pazienti, prima o poi, cade di nuovo nella loro rete. Per evitare le recidive e trovare dei rimedi, è importante prima di tutto conoscerli.
I calcoli renali, uno dei disturbi urologici più frequenti e dolorosi
I calcoli renali sono concrezioni di sali che precipitano nell’urina portando alla possibile ostruzione delle vie urinarie. La composizione chimica dei calcoli renali può essere varia ma i due principali tipi di calcoli sono quelli costituiti da calcio (ossalato e fosfato di calcio) e da acido urico.
La calcolosi è senza dubbio uno dei disturbi urologici più dolorosi e purtroppo anche uno tra i più frequenti. La cosiddetta “colica renale” si presenta come un episodio di dolore acuto e insopportabile che dalla regione lombare dell’addome si irradia fino all’inguine e che richiede la tempestiva somministrazione di antidolorifici e antispastici: spesso il paziente è costretto a rivolgersi al pronto soccorso per la gestione del forte dolore.
Nella maggior parte dei casi, i calcoli vengono espulsi naturalmente dal corpo senza che sia necessario alcun intervento medico. In altri episodi, quando ci sono sintomi di lunga durata o altre complicazioni (il calcolo è troppo grande, non si frantuma, danneggia il rene e provoca sanguinamento, ostruisce il flusso dell’urina o provoca infezioni) può essere necessario un intervento in ambulatorio, Molte volte, i pazienti affetti da calcolosi renale sono anche affetti da altre patologie che possono essere concomitanti o favorenti la calcolosi stessa, come ad esempio obesità, diabete mellito, ipertensione arteriosa, gotta, malattie cardiache e osteoporosi. Fattori di rischio sono considerati, fra gli altri, la familiarità, il sovrappeso, la disidratazione, le diete iperproteiche e ricche di sodio e zuccheri.
Calcoli renali, i rimedi
Per aggirare il rischio di calcolosi, si può cominciare prima di tutto dalla dieta. In generale a tutti i pazienti affetti da questo disturbo, l’endocrinologo, l’urologo o il nutrizionista possono fornire delle raccomandazioni dietetiche, in particolare una alimentazione ricca di acqua (bisognerebbe bere almeno 2 litri di acqua al giorno).
La dieta deve avere un normale contenuto di calcio: in passato alle persone affette da calcoli veniva sconsigliata l’assunzione di formaggi e altri alimenti con alto contenuto di calcio. In realtà ricerche recenti hanno dimostrato che gli alimenti ricchi di calcio, compresi i prodotti caseari, non incidono sulla formazione di calcoli renali. Anzi, in realtà il calcio aiuterebbe l’espulsione dei componenti chimici che formano i calcoli. La dieta deve essere però povera di sale e proteine animali, povera di ossalati (sostanze che nell’urina si complessano con il calcio portando alla formazione di calcoli di ossalato di calcio) e ricca di frutta e verdura, che contendono i citrati che sono degli inibitori fisiologici della formazione dei calcoli. La somministrazione di particolari diuretici o di farmaci che riducono la sintesi dell’acido urico può rappresentare una vera e propria terapia di particolari tipi di calcolosi. Tra i rimedi, ci sono alcuni farmaci che controllano la quantità di acidi o di alcali presenti nell’urina.