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Esperto Risponde

Buongiorno , mio padre (anni71)ha avuto nel

Buongiorno , mio padre (anni
71)ha avuto nel sett.'94 un infarto miocardico complicato da aneurisma,
tromboapicale del ventricolo sinistro ed angina mista residua. L'esame
coronarografico documentava anche una coronaropatia critica bivasale. E'
stato allora sottoposto ad intervento di ventricoloplastica sinistra con
pericardio autologo e trombectomia. Da quel momento in poi ha vissuto con
"relativa tranquillità"(più avanti spiegherò perchè reletiva).
Improvvisamente l'08/05/07 ha accusato un malore, innalzamento della
pressione arteriosa(180max-110min), difficoltà respiratoria e l'immediato
ricovero evidenziava aumento degli enzimi cardiaci. Nel decorso clinico si è
avuta una regolare normalizzazione di tali enzimi e il ritorno dei valori
pressori nella norma. Ora i medici sostengono che per avere un quadro
preciso del quadro clinico ed assegnare adeguata terapia servirebbe una
coronarografia, ma che in un paziente con il tipo d'intervento avuto da
papà, si corrono rischi altissimi a farla, tanto da sconsigliarlo ad
eseguirla. Tesi,questa, supportata da quanto accaduto a luglio 2002(ecco
perchè parlavo di relativa tranquillità), quando "durante la preparazione
all'esame coronarografico vi è stato episodio di edema polmonare con arresto
cardiocircolatorio e successiva ripresa(5 minuti)del ritmo spontaneo e del
circolo;trasferito in terapia intensiva manteneva buon compenso emodinamico
in assenza di deficit neurologici residui". Preciso, che ha effettuato tale esame consigliato dal suo cardiologo, secondo il quale dopo
8 anni dall'intervento era "giusto" avere una quadro aggiornato della
situazione. Intanto però mio padre continua ad avere dei problemi
respiratori.Se fa l'esame coronarografico rischia di "rimanerci", se non lo
fa non può curarsi adeguatamente!!! Come dobbiamo regolarci? Vi ringrazio
anticipatamente per la vostra disponibilità.
Cordiali saluti
Rosario Parrello

Risposta del medico
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In relazione all’intervento di ventricoloplastica piu’ bypass non vi e’ nessuna controindicazione ad eseguire l’esame coronarografico. Al limiti puo’ essere evitata la ventricolografia se si teme ancora un rischio tromboembolico. Non e’ chiaro perche’ vi sia stato l’edema polmonare ma ancora di piu’ si giustifica un ricontrollo del quadro coronarico. Se si e’ sviluppata una allergia al mezzo di contrasto o e ‘ presente una alterazioni dell’elettroforesi sieroproteica il quadro va sicuramente riconsiderato.
Risposto il: 04 Giugno 2007