Gentile signora,
l'asportazione delle ovaie, come probabilmente già sa, induce una menopausa cosiddetta "chirurgica", con conseguente abolizione della produzione di estrogeni ovarici.
Tali ormoni sono di importanza fondamentale per il trofismo delle mucose dell'apparato genito-urinario (vulva, vagina e vie urinarie escretrici), che in condizioni di carenza estrogenica divengono più facilmente esposti all'attacco di agenti patogeni microbici. Tale condizione può essere aggravata da una tendenza alla stitichezza, e quindi ad un ristagno di feci a livello rettale, con conseguente aumento della carica microbica che per contiguità può passare alla vagina o alla vescica, determinando infezioni.
Immagino che nel suo caso si tratti di cistiti recidivanti, che si manifestano con i classici sintomi (aumento della frequenza minzionale, tenesmo vescicale, dolore alla minzione e magari comparsa di sangue nelle urine) e non di una semplice batteriuria (presenza di batteri nelle urine) asintomatica.
Il mio consiglio è di trattare adeguatamente con antibiotici specifici (sulla scorta dell'antibiogramma) l'affezione acuta e di effettuare successivamente una profilassi adeguata delle reinfezioni assumendo fermenti lattici, curando l'alimentazione e la regolarità dell'alvo e assumendo integratori a base di estratti di cranberry (mirtillo rosso americano), efficaci nella prevenzione delle infezioni delle vie urinarie.
Riguardo alle formazioni osservate all'ecografia e poi scomparse, le direi di non preoccuparsi, in quanto potrebbe trattarsi di sieroceli e cioè di raccolte sierose circoscritte da briglie aderenziali, che possono normalmente formarsi a seguito di interventi chirurgici.
Risposta a cura del Dott. Francesco Guida U.O.S.C. Ginecologia e Ostetricia A.O.R.N. "A. Cardarelli" - Napoli