Probabilmente a causa della incompletezza dei dati che lei riferisce, non risulta chiaro il fatto se sua madre sia stata o meno operata di colecistectomia, a causa della diagnosi di adenocarcinoma. La prognosi della patologia dipende, ovviamente, dalla operabilità o meno della lesione tumorale e dallo stadio in cui si trova. Inoltre risulta strano anche il fatto che la TC addome già eseguita non mostri la lesione tumorale. Mentre non meraviglia che gli esami ematologici, come spesso accade in casi come quello che lei descrive, risultino normali. L'unica terapia in grado di dare un qualche risultato a distanza è quella chirurgica, con l'esecuzione di un intervento mirato ad asportare in maniera radicale il tumore. A causa della relativa rarità di questa malattia, il giudizio di operabilità deve comunque sempre spettare ad un chirurgo, meglio se esperto in malattie del fegato e delle vie biliari. La prognosi nello stadio I (il tumore è limitato alla tonaca mucosa della colecisti) è eccellente con una sopravvivenza a 5 anni del 90-100%, a seconda delle casistiche. Nello Stadio II, il tumore si estende alla muscolaris mucosae fino alla tonaca sierosa, senza infiltrazione del parenchima epatico. Anche in questi casi la prognosi è soddisfacente, con sopravvivenze a 5 anni che vanno dal 55% all’80%. Nello Stadio III, il tumore si estende oltre la tonaca sierosa ed infiltra il parenchima epatico circostante per un tratto inferiore ai 2 cm. In questi casi l’intervento curativo consiste nella resezione di vari segmenti del fegato, associata all'asportazione estesa di alcuni linfonodi. La sopravvivenza a 5 anni varia notevolmente a seconda delle casistiche, dal 5% fino al 50% (a seconda dello stato dei linfonodi) dopo 5 anni dall'intervento. Nello Stadio IV, il tumore infiltra il parenchima epatico per un tratto superiore ai 2 cm. L’intervento radicale prevede una resezione maggiore di fegato e la prognosi dei pazienti in stadio IV è generalmente insoddisfacente (non superiore al 5-10%).