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Salve, sono un ragazzo di 30 anni e sono affetto

Salve, sono un ragazzo di 30 anni e sono affetto da Wolff Parkinson White. All'età di 14 anni si sono manifestate le prime tachicardie parossistiche sopraventricolari, con una frequenza degli eventi che si è progressivamente ridotta negli anni. Recentemente circa 1 episodio di tpsv prolungata ogni 4-5 anni. Nel 2000 sono stato sottoposto presso il San Raffaele di Milano a n.2 procedure di ablazione con RF, che hanno avuto successo nell'imediato, ma hanno presentato una recidivazione del WPW entro 2 ore dall'intervento. Questo sembra dovuto al fatto che la sede del fascio di kent è parahissiana. Tuttavia ho avuto successivamente all'intervento solo 2 episodi di tachicardia gravi, uno a pochi mesi dall'intervento, e uno l'altro ieri a 7 anni di distanza. Per episodi gravi intendo che la fc è di 200-250 bpm, e stranamente la pressione riscontrata durante la crisi è di 200/120. Inoltre per gravi episodi intendo che si arrestano solo se sono trasportato al pronto soccorso dove mi vengono somministrati quasi sempre 1 flacone di rythmonorm, che produce la regressione totale dell'aritmia. Vi scrivo perchè, nonostante la sporadicità di eventi gravi, sono ormai stanco di questa situazione, stanco di percepire un rischio di morte durante gli episodi di tpsv. Starei valutando la possibilità di un 3° intervento di ablazione, e volevo un consiglio a riguardo. Premetto che a questo punto non mi aspetto molto dall'intervento e il panorma è alquanto deludente per me, in quanto vorrei tentare con la crioablazione che però risulta, a quanto pare, meno efficace della tecnica con RF. Ma è proprio per l'innefficacia del calore sprigionato per non danneggiare l'HIS, che nel 2000 l'intervento non ha avuto successo. Dunque temo che farei un altro buco nell'acqua, con la crioablazione. A tutto questo inoltre è da aggiungersi il fatto che a quanto ho capito nel centro in cui ho fatto l'intervento nel 2000, sembrano ignorare la crioablazione, ma la scelta ricadrebbe ancora una volta sulle RF. Infine aggiungo che non utilizzo terapia farmacologica in quanto si è spesso rivelata inutile, addirittura aritmogena e fortemente debilitante, per lo meno per il sottoscritto. Attendo con ansia un vostro parere, ed eventuali indicazioni su un possibile centro di eccellenza che utilizzi la crioablazione. Grazie.
Risposta del medico
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Le sue considerazioni sono senz’altro corrette ed esprimono la reale difficoltà nel fornire consigli adeguati per risolvere la sua situazione. Peraltro, il centro presso il quale ha effettuato le precedenti procedure di ablazione è senz’altro qualificato e sembrerebbe logico consultarsi con i suoi specialisti per affrontare ulteriori possibili strategie. Va detto altresì che 2 episodi negli ultimi 7 anni non renderebbero indispensabile procedere con terapie interventistiche, mentre al contrario potrebbero fare considerare o l’assenza di terapia o tuttalpiù l’instaurazione di una profilassi farmacologia. A questo punto però bisognerebbe capire meglio da quali effetti proaritmici lei è stato colpito e soprattutto con quale dei vari farmaci disponibili. In conclusione, una scelta mirata può essere fatta solo conoscendo tutti i dettagli della sua storia pregressa ed attraverso colloqui ripetuti con lei per decidere insieme quale strategia ha il migliore rapporto costo/beneficio. Penso che lei dovrebbe affrontare queste problematiche con il suo cardiologo di fiducia, che potrà quindi consigliarle anche il centro cui fare riferimento.
Risposto il: 28 Novembre 2007