Avere attitudini diverse è lecito, quanto è lecito essere "strani". E' un fatto talmente ovvio ed evidente che dirlo o constatarlo diventa addirittura ridicolo. Ognuno di noi è diverso o strano agli occhi degli altri, in quanto ciascuno è "singolare"; è unico e irripetibile.
Per quanto riguarda i comportamenti più opportuni per la pulizia e l'igiene personale, credo che - in circostanze simili a quelle descritte nella domanda - valga la pena di stabilire che per ognuno di noi la pulizia delle mani ha un valore individuale (di natura morale e/o intellettuale) diverso. Proprio perché ad esso attribuiamo una importanza che è strettamente collegata con la nostra "differenza": di genere, cultura, storia individuale, personalità, ecc.
E' chiaro che, in questa considerazione di carattere generale, vengono escluse persone e comportamenti di natura professionale in cui è evidente il valore univoco della pulizia delle mani: cito tra i tanti, l'esempio del chirurgo o quello di un tecnico assemblatore di microcips.
Tornando a lei, sono certo che non è più strana della maggior parte di noi e pertanto si tranquillizzi. Per lei è importante lavare le mani in determinate occasioni e ritengo sia altrettanto importante che lo dica con molta tranquillità: in quei momenti (significativi) e a quelle persone (che probabilmente costituiscono gli elementi portanti delle sue relazioni più significative. Altre volte, quando lo riterrà opportuno scelga di non lavarsele (ad esempio quando lo riterrà superfluo) e permetta agli altri di fare altrettanto. Con molta cordialità.