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Eritema solare: come riconoscerlo e come prevenirlo

Eritema solare: come riconoscerlo e come prevenirlo

Tipico dell'estate, l'eritema solare è legato all'azione dei raggi UV. Viso, decolté e braccia sono le zone più colpite.
In questo articolo:

Che cos'è l'eritema solare

Con il termine Eritema sono impropriamente indicate alcune patologie (lucite estiva benigna, prurigo attinica, lucite polimorfa propriamente detta) che fanno parte di un gruppo specifico: le luciti polimorfe. Sono tipici quadri clinici osservabili nel periodo estivo, direttamente legati all'azione dei raggi ultravioletti.

Le luciti polimorfe sono oggi considerate delle patologie di tipo fotoallergico, cioè delle reazioni nei confronti di neoantigeni (molecole estranee) che si formano nella Cute in seguito all'esposizione ai raggi UV, ma l'agente fotosensibilizzante è ancora sconosciuto. Si suppone che in alcune forme possa esserci anche familiarità.
Nel caso della lucite polimorfa l'aumento dei livelli cutanei di heat shock protein e l'attivazione di alcune molecole di adesione determinano la formazione intorno ai piccoli vasi cutanei di un infiltrato infiammatorio, costituito soprattutto da cellule di Langherans, linfociti T e macrofagi.

I raggi UV sono distinti in UVA e UVB. Esistono anche gli UVC che non arrivano se non in irrisoria percentuale sul nostro pianeta, in quanto bloccati dalla fascia di ozono che circonda l'atmosfera. Le radiazioni ultraviolette sono assorbite essenzialmente a livello dell'epidermide per quanto riguarda gli UVB (chiamati anche eritematogeni, perché causa dell'eritema) e a livello dermico per gli UVA (inducenti l'abbronzatura immediata ed, in associazione con gli UVB e la luce visibile, l'abbronzatura ritardata, ma anche possibili forieri di danni al nucleo cellulare ed induttori di molecole estranee).

Segni e sintomi dell'eritema solare

L'eritema può manifestarsi in primavera e in estate, ai primi raggi del sole, col bel tempo ma anche col cielo coperto, persino attraverso i vetri. La durata dell'esposizione ai raggi UV scatenante varia da un quarto d'ora ad alcune ore, ma il periodo di intervallo tra l'esposizione stessa e la comparsa dell'eruzione è di 12-24 ore (al contrario dell'orticaria solare che compare poco dopo l'esposizione).

Clinicamente si presentano spesso con papule di piccola taglia o con papule vescicole, oppure più raramente con placche eritematose lievemente infiltrate. Sono colpite il viso e le sedi più esposte, le superfici estensorie degli arti, il dorso delle mani e dei piedi. Il prurito è costante e ciò spiega la presenza di lesioni da grattamento. Le lesioni possono estendersi anche alle aree coperte.

La forma di più frequente riscontro è quella che i dermatologi classificano come lucite estiva benigna che colpisce il sesso femminile (80% dei casi), soprattutto tra i 20 ed i 35 anni, indipendentemente dal fototipo, ma può essere osservata anche nel bambino.
A meno di 12 ore da un'esposizione relativamente intensa, del tipo un bagno di sole estivo, insorgono piccole papule, e talvolta vescicole, raggruppate in chiazze che prediligono la scollatura e si estendono alle spalle, sul versante esposto degli arti, al dorso delle mani e dei piedi, ma rispettano, nella quasi totalità dei casi, il volto. Si associa un intenso prurito. Se si evita di rinnovare l'esposizione, l'eruzione ed il prurito si attenuano in una decina di giorni.

Diagnosi di eritema solare

Nei casi in cui esistono dubbi diagnostici, sono indicate le indagini fotobiologiche, praticate però solo in pochi centri dermatologici. Esse si basano sulla riproduzione delle lesioni mediante irradiazione ripetuta con dosi prefissate di raggi UV.
Una visita dermatologica accurata prevede l'identificazione di altre eventuali cause di sensibilità al sole (lupus, porfiria), l'esclusione di patologie dermatologiche fotoaggravate (lichen attinico, rosacea, eritrosi) e l'esecuzione di esami di accertamento diagnostico necessari per escludere eventuali altre patologie fotoaggravate (foto patch test, ricerca porfirie urinarie, ricerca anticorpi antinucleo, dosaggio IgE totali, anticorpi antitireoglobulina, antitreoperossidasi, fototest iterativo, biopsia cutanea).

Bisogna inoltre distinguere le luciti polimorfe dalle altre fotodermatosi (dermatite atopica fotoaggravata, orticaria solare, hydroa vacciniforme, dermatite fototossica e fotoallergica, fotodermatosi primaverile giovanile, pseudolinfoma attinico, dermatite attinica cronica, dermatite bollosa pratense, prurigo attinica).

Terapia dell'eritema solare

I corticosteroidi topici sono di discreta efficacia nelle forme clinicamente modeste. In corso di quadri di maggiore intensità, bisogna somministrare antistaminici e cortisonici per via sistemica. Di estrema utilità, in molti casi, è l'effettuare una terapia preventiva con fotoprotettori e/o fototerapia.
Le luciti polimorfe tendono a risolvere in alcuni giorni se si sospende l'esposizione ai raggi UV, ogni ripetizione della quale porta abitualmente alla recidiva. La sensibilità persiste per tutta la bella stagione. La malattia è cronica e recidiva ogni anno in media per un decennio, con tendenza all'aggravamento.

La lucite estiva benigna tende ad attenuarsi in una decina di giorni se si sospende l'esposizione ai raggi UV. L'entità dell'eruzione si riduce in occasione delle esposizioni successive e la malattia scompare con lo sviluppo dell'abbronzatura. In molti casi tende a recidivare ogni anno, in forma più o meno intensa, così come può improvvisamente estinguersi.

Consigli utili in caso di eritema solare

Non dimenticare mai una crema con filtro solare a coefficiente di protezione elevato nei confronti degli UVA ed UVB, da riapplicare di frequente ed in abbondanza, soprattutto dopo il bagno o se si suda molto. Una crema ad alto fattore di protezione va applicata costantemente in montagna, durante lunghe passeggiate, scalate o sciate. Il filtro solare va applicato anche nei giorni con tempo nuvoloso, perché l'azione dei raggi solari è identica.
È questo un sistema di protezione, la cui efficacia è valida in particolare nelle forme di lucite con manifestazioni attenuate, tuttavia nella pratica i pazienti mal tollerano le restrizioni imposte da questo trattamento.
Utile, in una grossa percentuale di casi, è la terapia preventiva con preparati a base di beta-carotene o vitamina PP, assunti alcune settimane prima dell'esposizione solare. In alcuni casi, solo sotto controllo medico, si ricorre alla prevenzione con antimalarici di sintesi.

Altro presidio terapeutico preventivo, da praticare sotto controllo medico, è la fototerapia, che agisce attraverso l'incremento delle difese naturali (pigmentazione e spessore cutaneo) e soprattutto per mezzo dei suoi effetti immunosoppressivi: si utilizza la PUVA-terapia o la Fototerapia UVB a banda stretta. È necessario un trattamento di mantenimento se si desidera che la tolleranza acquisita non venga meno.

5 domande al medico

Qual è il proprio fototipo?
Una corretta esposizione al sole dipende dalla conoscenza del proprio fototipo e dall'utilizzo di prodotti solari appropriati. Il fototipo sta ad indicare la melanina presente nella pelle in condizioni normali e si stabilisce in base al colore della cute, dei capelli e degli occhi. Nella razza europea sono presenti i primi quattro fototipi dei sei classificati: essi presentano caratteristiche che variano gradatamente dal fototipo 1 (pelle e occhi chiari, efelidi, capelli rossi o biondi. Il rischio di danni permanenti e di scottature gravi è elevato) al fototipo 4 (pelle olivastra, occhi e capelli neri. È raro il rischio di scottature).
L'eritema solare compare sulla pelle quando ci si è esposti al sole senza una adeguata protezione. La pelle ha una propria soglia di resistenza ai raggi ultravioletti strettamente correlata al fototipo; più la cute è povera di melanina (fototipo 1) e meno resiste ai raggi UV con un'alta probabilità di scottature. La resistenza al sole non dipende solo dal fototipo ma anche dall'intensità dei raggi UV; in una località di montagna, ad esempio, non si sarebbe comunque immuni dall'eritema anche avendo un fototipo scuro, dato che quasi certamente si arriverebbe a superare la tolleranza della pelle.

Quando e come esporsi al sole?
Per chi viaggia vale la regola che più ci si avvicina all'equatore più bisogna considerare un aumento proporzionale di tutti i fattori di protezione. Nell’arco della prima settimana vale sempre la regola di non esporsi mai al sole nelle ore centrali della giornata, cioè tra le 11 e le 16, (anche per evitare di disidratarsi e correre il rischio di un colpo di calore) e usare prodotti a schermo totale (50+ SPF, Sun Protection Factor) da applicare almeno ogni due ore e dopo ogni bagno; nei giorni successivi applicare una protezione 40 SPF per le pelli più chiare, 30 SPF per le pelli più scure.
Un’altra regola importante è quella di valutare dove e come si prende il sole, tenendo sempre in considerazione la quantità e la qualità dei raggi UV sia diretti che riflessi. Infatti, anche se ci si ripara sotto l'ombrellone, i raggi solari filtrano e si è colpiti ugualmente da radiazioni riflesse. Quindi, occorre difendere come la cute anche gli occhi che, se non protetti adeguatamente, possono andare incontro al rischio di infiammazione della congiuntiva e della cornea, o peggio al danneggiamento del cristallino e della retina che con il tempo può comportare la riduzione della capacità visiva.

Quando iniziare una Terapia di prevenzione se affetti da lucite?
La terapia di prevenzione della lucite inizia qualche settimana prima di esporsi al sole ed è principalmente di carattere alimentare. Ormai è accertato scientificamente che l'accumulo dei radicali liberi indotti dall'esposizione solare comporta l'invecchiamento precoce della cute, quindi sono molto utili gli integratori alimentari a base di sostanze antiossidanti (beta-carotene, zinco, vitamina C, vitamina E, selenio) da assumere nei 30-40 giorni precedenti l'esposizione solare. Come è già stato accennato precedentemente, in alcuni casi, solo sotto controllo medico, si ricorre alla prevenzione con antimalarici di sintesi o alla fototerapia.
Per non scottarsi, e non abbronzarsi a macchie come un leopardo, è sempre bene intervenire in modo preventivo contro l'eritema. Innanzitutto, è utile ripeterlo, bisogna utilizzare creme protettive di una gradazione adatta al proprio fototipo; coprirsi con indumenti protettivi (occhiali, pareo, maglietta, cappello, guanti); esporsi al sole in modo graduale. Bisogna fare attenzione se si assumono farmaci fotosensibilizzanti (antibiotici, diuretici e disinfettanti delle vie urinarie) per non incorrere in dermatiti anche gravi; se si è stati sottoposti ad intervento chirurgico estetico; se si applicano certe creme estetiche e alcuni profumi. Nel dubbio utilizzare le creme fotoprotettive ed evitare di esporsi al sole.
In generale è meglio non usare prodotti la cui azione è volta ad accelerare la produzione di melanina. Come pure sono sconsigliati gli specchi solari utilizzati per concentrare l'azione dei raggi ultravioletti o gli autoabbronzanti (che non interferiscono con il sole ma non proteggono) e i solarium con lampade abbronzanti perché gli UVA generati sono meno efficaci nel produrre una fotoprotezione rispetto ai raggi UVB. Questi ultimi agiscono più in superficie e stimolano maggiormente la produzione di melanina.
Gli schermanti solari sono una protezione essenziale ma non sufficiente da affiancare alle altre misure di prevenzione suddescritte. La scelta del fattore di protezione degli schermanti solari dipende innanzitutto dall'intensità e dalla qualità dei raggi UV ai quali si è sottoposti, dall'età (bambini) e dalle aree cutanee da proteggere (zone scoperte, aree critiche).
Le stesse precauzioni vanno prese anche in caso di giornate con cielo coperto in quanto l'azione dei raggi solari è analoga. L'efficacia degli schermanti solari dipende non solo dal tempo di riapplicazione della crema solare ma soprattutto dalla qualità (composizione), dalla data di scadenza e dallo stato di conservazione.

Qual è il protettivo solare più adatto al proprio fototipo e come utilizzarlo?
Le persone che rientrano nel fototipo 1 non possono abbronzarsi e se devono stare esposte ai raggi del sole devono applicare prodotti solari con filtri alti (50+ SPF). Agli individui appartenenti al fototipo 2 nei primi giorni di sole è consigliata una protezione totale su viso e zone delicate e l’uso di prodotti con filtri pari o superiore a 25-30 SPF. Nei giorni successivi si possono applicare creme solari con filtri che variano da 15 a 20 SPF.
Anche i soggetti con fototipo 3 e 4 necessitano di proteggere la pelle, nei primi tempi dell'esposizione al sole, specialmente le parti più delicate del corpo (seno e decolleté, labbra, contorno occhi). Per chi appartiene al fototipo 3, meglio usare filtri elevati (da 20 a 25 SPF) sia sul viso che sul corpo nei primi giorni di esposizione, riducendo gradualmente (10 SPF)  nei giorni successivi.
I fototipi 4 possono inizialmente esporsi con creme a fattore di protezione 15 SPF riducendo gradualmente fino ad arrivare a 4 SPF. I bambini con meno di 15 anni e le persone affette da patologie particolari (ipersensibilità alle radiazioni solari) devono seguire le stesse indicazioni di chi appartiene al fototipo 1.
Tra le varie forme cosmetiche degli schermanti solari che esistono in commercio, conviene scegliere gli stick per le piccole aree cutanee (labbra, viso, seno, o per coprire macchie e nevi melanocitari) e le emulsioni-creme per il resto del corpo. Le emulsioni sono miscele acqua/olio che consentono di veicolare filtri sia fisici che chimici, di creare sulla pelle una pellicola protettiva e di resistere bene all'acqua e al sudore. Gli schermanti solari in emulsione oltre alla protezione solare svolgono una funzione idratante, proteggono dai radicali liberi, esplicano un effetto antirughe.
Le creme sono miscele olio/acqua che veicolano prevalentemente filtri fisici. Esse hanno il vantaggio di contenere pochi conservanti e additivi e non contenere profumi, quindi estremamente adatte all'utilizzo sulla pelle dei bambini. Le etichette dovrebbero essere di facile comprensione, scritte con un linguaggio semplice, e contenere sempre l'INCI (elenco) degli ingredienti.
Meglio scegliere creme solari eco-bio con filtri fisici contenenti il diossido di titanio e più ricche in antiossidanti tipo vitamina C, gamma orizanolo, tea verde, estratto di carota e resveratrolo che limitano eventuali danni; comprando solari con filtri chimici, sceglierli solo tra quelli che comprendono nella formula Tinosorb S e M e Mexoryl XL e SX. Un cenno meritano i prodotti doposole che servono a reidratare la pelle e a lenire i danni procurati dalle radiazioni UV.

Quale tipo di terapia è più adatto alla lucite di cui si è affetti?
La terapia per il trattamento dell'eritema solare è di stretta competenza medica soprattutto se interessa un'ampia superficie cutanea ed è associata a febbre. In caso di eritema grave il medico prescriverà farmaci sistemici a base di cortisone, antinfiammatori e antistaminici. In genere nelle forme più lievi è bene evitare di applicare creme a base di anestetici e di antistaminici ma utilizzare gli specifici prodotti topici per eritemi solari che si trovano in farmacia, idratarsi con molta acqua e soggiornare in un luogo fresco e areato finché i sintomi non scompaiono.

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno 2024
14 minuti di lettura

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