Che cos’è l'incontinenza urinaria
L'incontinenza urinaria è la perdita involontaria di urina attraverso l'uretra che avviene al di fuori dell’atto della minzione. È una condizione molto frequente che a causa dell’anatomia dell’apparato genitale femminile riguarda soprattutto le donne.
Tipi di incontinenza urinaria
L'incontinenza urinaria si presenta sotto diverse forme a seconda delle cause e dei sintomi con cui il disturbo si presenta. In linea generale l’incontinenza urinaria è definita: da sforzo, da urgenza, da rigurgito e mista.
Incontinenza da sforzo
È la forma più frequente di incontinenza. Dovuta a un’insufficienza sfinterica, è causata da uno squilibrio tra la Vescica che immagazzina l'urina e l'uretra che agisce come un rubinetto e si presenta durante sforzi di diversa entità, anche quando la vescica non è piena.
L’incontinenza da sforzo viene classificata in tre gradi:
- incontinenza di primo grado: perdita di Urina quando si tossisce, si ride o si starnutisce;
- incontinenza di secondo grado: perdite di urina quando si sollevano pesi o si salgono scale;
- incontinenza di terzo grado: perdite di urina quando si sta in piedi ma non quando si sta sdraiati.
L’incontinenza da sforzo interessa soprattutto le donne per diverse ragioni:
- hanno un'uretra più corta rispetto agli uomini;
- a causa di gravidanze e parti subiscono un rilassamento dei muscoli pelvici;
- la caduta degli estrogeni con la menopausa rende i tessuti pelvici più deboli e provoca la riduzione della capacità di chiudere l'uretra;
- possono subire interventi di chirurgia urogenitale, quali le asportazioni di fibromi e le isterectomie.
Incontinenza da urgenza
Si presenta come un bisogno intenso e improvviso di urinare dovuto al fatto che il cervello riceve il segnale di svuotare la vescica. Le minzioni, sebbene poco abbondanti, diventano molto frequenti, poiché la vescica si contrae continuamente, sia di giorno sia di notte.
L’incontinenza da urgenza può essere dovuta a infezioni del tratto urinario (come le cistiti), a problemi intestinali, a disfunzioni del Sistema Nervoso Centrale provocate da traumi o da malattie (Parkinson, Alzheimer, Spina Bifida, Sclerosi Multipla, Mielopatie), all’ansia, all’invecchiamento, oppure al consumo di alcune sostanze irritanti per la vescica (come farmaci o alimenti). Se la causa non è nota, l'incontinenza da urgenza viene definita anche "vescica iperattiva".
Incontinenza da rigurgito
Si verifica quando la vescica è meno attiva del normale, si riempie sempre oltre la sua capacità e non riesce mai a svuotarsi completamente. L’incontinenza da rigurgito è più frequente negli uomini che nelle donne ed è provocata da un “ostacolo” che si trova al livello dell'uretra e impedisce lo svuotamento completo della vescica causando un aumento della pressione che oltrepassa la resistenza dello sfintere. Lo sfintere non riesce più a contenere l'urina che fuoriesce anche se in maniera poco abbondante.
Nell’incontinenza da rigurgito l’ostacolo può essere dovuto a tumore o adenoma della prostata, a prolasso uterino o vescicale, stenosi uretrale, diabete.
Incontinenza mista
Si verifica quando coesistono i sintomi tipici di più tipi di incontinenza (solitamente da sforzo e da urgenza).
Segni e sintomi dell’incontinenza urinaria
A seconda del tipo, i sintomi dell'incontinenza urinaria che portano alla perdita involontaria di urina possono essere riassunti in:
- perdite mentre si ride, si tossisce, si starnutisce, si salgono le scale, si sollevano pesi;
- bisogno urgente di andare al bagno;
- bisogno impellente di urinare anche solo ascoltando o vedendo l'acqua che scorre;
- sensazione di residui di acqua nella vagina dopo il bagno;
- voglia di urinare più di due volte durante il sonno;
- minzione dolorosa.
Cause dell’incontinenza urinaria
L’incontinenza urinaria può essere legata a diverse cause (di ordine transitorio o cronico), abbastanza diverse a seconda del sesso. Negli uomini, per esempio, è dovuta soprattutto a problemi alla prostata mentre nelle donne è legata principalmente alla gravidanza, allo sviluppo e all’evoluzione dell’apparato riproduttivo.
In generale, inoltre, la possibilità di sviluppare la patologia aumenta con l’età ma non deve essere considerata una conseguenza fisiologica dell’invecchiamento. Piuttosto vanno considerati altri possibili fattori di rischio quali:
- obesità
- diabete
- parto, menopausa
- infezioni e patologie delle vie urinarie e vaginali
- patologie cardiovascolari
- alterazioni cognitive e patologie neurologiche
- tumori
Che cosa fare in caso di incontinenza urinaria
In caso di perdita involontaria di urina al di fuori dell’atto della minzione è opportuno rivolgersi al medico curante o a uno specialista del settore quale il ginecologo, l’urologo o l’uroginecologo per una diagnosi accurata e una impostazione terapeutica corretta.
Diagnosi dell’incontinenza urinaria
Il percorso che conduce alla diagnosi di Incontinenza urinaria è piuttosto semplice e, salvo casi particolari, non necessita di tecniche invasive. Sono invece essenziali da una parte la competenza e l’esperienza del medico, dall’altra una buona comunicazione medico-paziente.
Attraverso il colloquio e l’esame fisico il medico saprà definire il tipo e il grado di incontinenza. Le domande che il medico potrebbe porgere in fase di anamnesi potrebbero incentrarsi sulla raccolta di informazioni riguardanti:
- la costituzione del paziente (obesità, dimagrimento);
- gravidanze e parti;
- eventuale chirurgia pelvica pregressa;
- circostanze delle perdite (sotto sforzo, conseguenti al rumore o alla vista dell'acqua, in piedi, coricata);
- frequenza e abbondanza delle perdite;
- eventuali farmaci in uso;
- costipazione;
- presenza di altre malattie (diabete, infezioni, malattie neurologiche).
Dopo il colloquio, il medico procede all'esame fisico con:
- palpazione dell'addome;
- esame ginecologico e rettale;
- verifica del tono muscolare pelvico;
- prova di sforzo per verificare la presenza di perdite.
Se ritenuto opportuno può, inoltre, prescrivere alcuni esami clinici specifici, urodinamici e complementari. Gli esami urodinamici comprendono una serie di test:
- flussometria il più semplice e meno invasivo degli esami per misurare l’attività della vescica in fase di svuotamento;
- cistomanometria che studia le pressioni all’interno della vescica durante la fase di riempimento;
- sfinterometria per analizzare la pressione di chiusura dell'uretra durante i tentativi di contrazione dello sfintere;
- sfinterometria istantaneo minzionale per analizzare le pressioni di vescica, uretra, sfintere e addome;
- elettromiografia dinamica e analitica per evidenziare la quantità di attività elettrica dei muscoli e studiare l'attività dei muscoli del perineo;
- elettrofisiologia perineale per lo studio dei potenziali sacrali e corticali.
Gli esami complementari comprendono:
- esame citobatterico delle urine per la ricerca di eventuali infezioni o di sangue nelle urine;
- cistografia per analizzare la vescica;
- ecografia per analizzare lo stato dei reni e la presenza di eventuali calcoli renali o vescicale.
Terapie dell’incontinenza urinaria
La terapia dell’incontinenza urinaria per i soggetti affetti da problemi di controllo della vescica prevede quattro tipologie di trattamento: chirurgica, ambulatoriale, farmacologica, rieducativa, ciascuna adeguata al tipo e al grado del problema:
- terapia chirurgica, per ripristinare un supporto per la vescica e l'uretra;
- terapia ambulatoriale di iniezioni parauretrali con Bulking Agent;
- terapia farmacologica, nei casi in cui l'indebolimento del tono sfintereo sia dovuto principalmente alla carenza ormonale causata dalla menopausa oppure a infezioni;
- rieducazione pelvica per rinforzare la muscolatura pelvica attraverso esercizi fisici specifici o con l'utilizzo di apparecchiature elettriche per la stimolazione passiva.
Fonti: